Tari, l’omissione può portare al pignoramento della casa?

Cosa accade se non si paga la tassa sui rifiuti (Tari)? Quali sono le sanzioni previste dall’ordinamento. Si rischia il pignoramento della casa?

Tassa sui rifiuti Tari
Tassa sui rifiuti (Foto Adobe)

I comuni italiani attraverso la tassa sui rifiuti o Tari  coprono le spese e i costi relativi ai servizi di raccolta e di smaltimento della spazzatura, utilizzando un proprio regolamento nel quadro delle leggi nazionali. A pagare la Tari sono i proprietari dell’immobile o del terreno, gli affittuari (inquilini), gli usufruttuari, in caso di usufrutto. In pratica chiunque possegga o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte, destinate a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti, è tenuto a pagare la tassa.

Quindi anche i proprietari di seconde case sono tenuti al pagamento, in quanto è la potenzialità dell’immobilie di produrre spazzatura a essere tassata. L’ammontare della Tari si basa su almeno tre elementi fondamentali. Questi sono la superficie del locale e delle sue pertinenze, il numero dei componenti del nucleo familiare residente nell’abitazione (la parte fissa) e la quantità di rifiuti anche presunta prodotti da chi occupa il locale, (parte variabile).

Quali sono le sanzioni in caso di mancato pagamento della Tari?

Tasse sui rifiuti
Tasse (foto Adobe)

Nel caso non si paghi la tassa sui rifiuti si commette un’evasione fiscale che viene solitamente punita con una sanzione di tipo amministrativo-tributario, applicando quindi una mora corrispondente al 30% circa di quanto non versato. Dopo l’avviso di pagamento, il Comune avvia le pratiche di riscossione attraverso un’Agente per la riscossione che in taluni casi può essere l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

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Al ricevimento delle cartella di pagamento, il moroso può chiedere una dilazione o impugnare l’atto entro 60 giorni. Al termine dei quali l’Agente per la riscossione procede alle azioni di recupero del credito. Esse consistono

  • azioni cautelari: rivolte a scongiurare la dispersione del patrimonio del debitore, in modo che questi non possa agire in modo da pregiudicare le ragioni del creditore. Si tratta dell’ipoteca  dell’abitazione e del fermo amministrativo sull’auto;
  • azioni esecutive:  indirizzate al pignoramento dei beni.

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Solo se il debito contratto supera i 20.000 euro l’abitazione o l’immobile possono essere ipotecati dall’Agenzia. L’ipoteca puo essere evitata versando la parte eccedente i 20.000 euro oppure richiedendo la rateizzazione del debito. Per concludere si può dire che la legge contempla in caso di morosità la possibilità dell’ipoteca anche sulla prima casa, mentre il pignoramento sulla prima abitazione non è previsto, purchè sia la sola di proprietà del contribuente e suo luogo di residenza.

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