Cartelle esattoriali, annullata maxi stangata (ed è stato risarcito)

La Corte di Cassazione ha assolto un imprenditore dal pagamento di un’onerosa cartella esattoriale, per errore di Equitalia. Cosa è successo

Cartelle esattoriali 9 maggio
Cartelle esattoriali (Foto Pixabay)

In questo periodo, si stanno sortendo gli effetti della proroga che la legge ha previsto per la  rottamazione delle cartelle esattoriali. E così si sta dispiegando l’ultima calendarizzazione dei pagamenti che coinvolgono circa mezzo milione di soggetti, tra imprese e autonomi. La Rottamazione-ter e il “Saldo e stralcio” sono dunque le ultime possibilità per versare all’Erario il dovuto degli anni 2020, 2021 e 2022.

Abbiamo appena superato la prima tranche, quella relativa alle pendenze del 2020, e per i gli interessati dalle procedure di recupero delle somme sono ancora in essere le agevolazioni previste da questo provvedimento straordinario, tradotte nella come consueta riduzione di alcuni importi e l’alleggerimento della restituzione offerto con un programma di rateizzazione. Tutto ciò, senza errori ed omissioni da parte del Fisco.

Cartelle esattoriali: annullato il pagamento delle somme evase, l’imprenditore viene risarcito

Cartelle esattoriali come controllare situazione
Cartelle esattoriali (Foto Adobe)

Il suddetto provvedimento rappresenta una delle iniziative messe in campo dallo Stato per il contrasto all’evasione fiscale, l’endemica dispersione fiscale che affligge le casse del nostro Paese. Non priva delle inevitabili ripercussioni sociali, in assenza del paritario dovere di contribuire con il pagamento delle tasse, la frode fiscale si è evoluta col tempo mediante processi illeciti sempre più raffinati, spesso attraversanti i confini nazionali per collocarsi nell’evanescenza dei regolamenti fiscali internazionali.

Leggi anche: Imu 2022: chi dovrà pagarla anche per la prima casa

Anche quando l’azione ha un indirizzo palesemente illecito, le mancanze o un comportamento poco trasparente delle istituzioni erariali possono ribaltare qualsiasi logica di giustizia. È il caso dell’imprenditore umbro che di recente è stato citato da una sentenza della Corte di Cassazione. Oggetto della contesa giudiziaria, la cartella esattoriale di 334mila euro per tasse non pagate, Iva non versata e sanzioni eluse, a carico dell’avvocato Alessandro Bacchi.

Leggi anche: Poste, cosa succede se perdi il buono fruttifero cartaceo?

Dopo una prima pronuncia a favore del Fisco, Equitalia si apprestava al pignoramento dei beni; ma durante i successivi ricorsi, l’accertamento dei vizi di notifica, accorciando i tempi della prescrizione, hanno condotto la Cassazione a confermare la prescrizione, e all’annullamento delle sanzioni e al relativo pignoramento. Si arriva così alla conclusione della vicenda: palesati gli errori nelle notifiche, Equitalia non riscuoterà la somma, anzi, è stata condannata a pagare 15mila euro, tra spese processuali e legali.

Impostazioni privacy