ISEE al Caf, si pagherà? Cosa sta succedendo

Il CAF è il patronato che assiste gratuitamente i cittadini per questioni fiscali ed anagrafiche. A breve potrebbe diventare a pagamento

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CAF (Foto Pixabay)

I CAF, o meglio, i centri di assistenza fiscale, sono degli importanti servizi per la cittadinanza. Consulenze, chiarimenti e svolgimenti di pratiche fiscali, che in caso contrario richiederebbero il supporto a pagamento di un professionista, la cui parcella non è certo sottile. Con l’informatizzazione e l’accelerazione digitale della pubblica amministrazione tutta una serie di pratiche possono essere svolte autonomamente tramite portale, ma in molti preferiscono affidarsi ad un CAF.

I numeri dicono che dall’inizio dell’anno i CAf hanno compilato 7.800.000 di Isee, il 42% in più rispetto allo scorso anno, e la previsione è che si arrivi a 10 milioni. Questo anche per effetto dell’Assegno unico ed universale, che ha aperto le domande a gennaio 2022. In ogni caso il lavoro dei CAF, tra assegno unico, Spid ed altro, si è notevolmente intensificato. Ma le risorse messe a disposizione non hanno seguito il corso del carico di lavoro.

CAF, perché potrebbe diventare a pagamento

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Isee (Foto Adobe)

Per il momento, per ogni prestazione, lo Stato riconosce al CAF circa 16 euro. Ma le risorse stanno per terminare, ed il carico di lavoro aumenta sempre più. Di conseguenza potrebbe diventare un servizio a pagamento. Il presidente della Consulta nazionale dei Caf, Giovanni Angileri, spiega sul Messaggero: “C’è un tavolo di monitoraggio, quando sarà confermato che la convenzione deve essere sospesa noi non potremo che fermarci”.

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Ed a quel punto le prestazioni ai cittadini probabilmente non costeranno meno di 20-25 euro l’una. Ma ogni centro è autonomo, e le cifre potrebbero anche essere maggiori. Già da tempo i CAF chiedono, a fine prestazione, un’offerta per i servizi, a fronte della quale viene rilasciata corretta ricevuta. Questo sgnale indica la crisi economica che i CAF stanno affrontando e che potrebbe peggiorare se i fondi verranno tagliati.

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Il 25 maggio è previsto un tavolo di trattativa con Elena Bonetti, Ministro per le Pari opportunità. Se si troverà un accorso sarà poi compito del Ministro dell’Economia reperire i fondi per sovvenzionare i CAF. In caso contrario saranno i cittadini e gli utenti a farne le spese.

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