Canone Rai e cartelle esattoriali: cosa può succedere

Qualche giorno fa è stato approvato un Ordine del Giorno con cui il Governo italiano si impegna a eliminare la voce destinata al canone Rai dalla bolletta dell’energia elettrica. Tra le possibili opzioni di pagamento per il futuro spunta la cartella esattoriale

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Canone Rai in una cartella esattoriale? (foto Adobe)

Tra quanti ritengono che il canone Ria sia un onere inutile da pagare la festa per la notizia che verrà scorporato dalle bollette dell’energia elettrica probabilmente durerà poco. Perché comunque in qualche modo questo balzello va pagato allo Stato.

Esclusi quelli che sono esentati dal pagamento per diversi motivi, tutti gli altri dovranno quindi ora attendere di sapere in che modo il Governo trasformerà il pagamento di questo balzello. Se prendessimo spunto da alcuni Paesi che ci circondano, come per esempio la Svizzera o l’Inghilterra, il pagamento potrebbe arrivarci con una cartella esattoriale emessa direttamente da Agenzia delle Entrate. Una scelta che sicuramente aiuterebbe a combattere l’evasione del canone ma che rischia di essere un boomerang per i cittadini.

Canone Rai con una cartella esattoriale, quali i rischi

Canone Rai in una cartella esattoriale
Canone Rai in una cartella esattoriale? (foto Adobe)

L’idea di non dover pagare più il canone tv all’interno della bolletta per l’energia elettrica sembra una conquista. Ma si apre la questione legata al modo in cui il Governo riscuoterà questa tassa. Altri Paesi europei adottano misure diverse. In alcuni Stati, come per esempio in Francia, il pagamento viene inserito nella tassa sulla casa. Ci sono però altri Paesi, come per esempio l’Inghilterra in cui il pagamento del canone per la TV pubblica avviene con una cartella esattoriale.

Potrebbe essere una opzione innocua ma, scegliendo una cartella esattoriale potrebbero invece generarsi delle situazioni molto rischiose. Soprattutto nel caso in cui ci si dimentichi di pagarlo. Se infatti si riceve una cartella da parte di Agenzia delle Entrate e questa cartella non viene pagata si avviano una serie di procedure che possono arrivare anche al pignoramento dei beni.

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Una questione particolarmente spinosa potrebbe riguardare quella che è adesso la scadenza delle cartelle esattoriali che è fissata a 60 giorni dalla notifica. Immaginando un pagamento rateizzato riceveremmo ogni mese una cartella esattoriale da dover poi estinguere entro 60 giorni. Oltre alla comprensibile angoscia della ricezione di una cartella esattoriale da parte di Agenzia delle Entrate, andrebbe valutato poi anche l’aspetto economico di tali comunicazioni.

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Scegliere quindi la cartella esattoriale, nonostante all’apparenza sembri forse la formula più dura e coercitiva ma allo stesso tempo meno passibile di evasione, potrebbe rivelarsi molto problematica da gestire sia da parte dei cittadini sia anche da parte di chi sarà l’ente che dovrà emettere le cartelle.

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