“Non toccate i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici”: l’appello Legambiente

Sul sito ufficiale di Legambiente è stato pubblicato un comunicato stampa che ha per oggetto il tentativo da parte di Assotelecomunicazioni di decuplicare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici

Inquinamento elettromagnetico (foto: Unsplash)

Secondo quanto riportato nel comunicato, lo scorso 22 febbraio Assotelecomunicazioni ha presentato durante la X Commissione permanente del Senato una proposta per innalzare i valori di esposizione elettromagnetici da 6 V/m a 61 V/m.

La motivazione della richiesta verrebbe da uno studio effettuato dal Politecnico di Milano “che ha stimato, in presenza degli attuali limiti, la necessità di 27.900 interventi aggiuntivi, sia in termini di reingegnerizzazione di siti esistenti, sia di siti nuovi, con un esborso incrementale per questo motivo di circa 4.0 miliardi di euro a carico degli Operatori radiomobili“.

Legambiente insieme ad altre associazioni, comitati e cittadini si è quindi rivolta alla Commissione Industria del Senato perché questa proposta venga rigettata in quanto ” minaccia per la salute pubblica e la biodiversità“. E nel comunicato si fa anche riferimento ad uno studio condotto dall’istituto Ramazzini che riguarda in particolare gli impatti sulla salute della nuova rete 5G in cui si evidenziano danni biologici non solo termici.

La richiesta cui Legambiente e gli altri firmatari si oppongono vorrebbe poggiarsi su una Raccomandazione europea in cui viene indicato un valore di esposizione diverso ma, ricorda sempre il comunicato, nella stessa raccomandazione (la 1999/519/CE) è fatta facoltà agli Stati di fornire un livello di protezione più elevato andando ad abbassare ulteriormente il livello di esposizione e non c’è nessun obbligo di adeguarsi ai limiti europei.

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Nel comunicato, in conclusione si fa notare come le stesse agenzie per l’ambiente siano dell’opinione che “la realizzazione del 5G possa avvenire con il mantenimento degli attuali limiti di legge attraverso la definizione di criteri progettuali efficienti come, ad esempio, il corretto dimensionamento e posizionamento degli impianti sul territorio”.

La proposta di innalzamento dei valori di esposizione così come presentata da Assotelecomunicazioni ha quindi lo scopo semplicemente di rendere meno oneroso per gli operatori un adeguamento delle infrastrutture e non vi sono prove scientifiche che possano giustificare questo innalzamento. Tra i firmatari di questa richiesta al Senato oltre a Legambiente vale la pena evidenziare c’è un’altra associazione che si occupa proprio di salute: ISDE.

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