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Crisi Ucraina, indagine Altroconsumo sulle preoccupazioni degli italiani

Con la crisi in Ucraina che sta devastando gli equilibri di tutto il continente europeo, Altroconsumo ha cercato di capire cosa pensano gli italiani e quali sono le più grandi preoccupazioni

Le preoccupazioni degli italiani alla luce della crisi Ucraina (foto: Pexels)

Il sondaggio è stato svolto raccogliendo un totale di 1024 risposte valide su un campione di popolazione vario e di età compresa tra 25 e 79 anni. Quello che emerge molto forte è che i cittadini italiani sono estremamente preoccupati di una possibile nuova crisi economica e di un aumento delle bollette di luce e gas nonché dei prezzi dei carburanti.

I consumatori coinvolti dal sondaggio Altroconsumo hanno per esempio risposto così alla domanda riguardo proprio la possibilità di una nuova crisi economica dopo quella legata alla pandemia: il 56% di chi ha risposto ha dichiarato di essere molto preoccupato, il 37% abbastanza preoccupato e soltanto un 7% risulta poco o nulla preoccupato dalla crisi economica che potrebbe scatenarsi. Quello che preoccupa di più sono proprio le bollette con un 67% di chi ha risposto al sondaggio che ha dichiarato di essere molto preoccupato sia degli aumenti del carburante sia degli aumenti delle bollette.

Per contrastare quello che potrebbe accadere, il 47% di chi ha risposto al sondaggio ha dichiarato che probabilmente a seguito dei rincari ridurrà il consumo di energia in casa e un altro 43% ha dichiarato che probabilmente ridurrà l’utilizzo dell’auto. Interessanti sono anche i dati riguardo le risposte che il campione ha dato al sondaggio sulle possibili soluzioni da adottare per ridurre la nostra dipendenza energetica da Paesi esteri, con la Russia in cima alla lista.

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Ben il 94% degli intervistati ha dichiarato che è necessario investire di più sulle fonti rinnovabili. Si tratta questo di un segnale che anche i cittadini stanno iniziando a rendersi conto che probabilmente la soluzione a tanti dei nostri problemi sta proprio nell’abbracciare le risorse naturali non inquinanti di cui possiamo fare largamente uso: sole, vento, acqua di mare.

C’è comunque un 71% che sostiene anche sia necessario aumentare le estrazioni di gas e petrolio degli eventuali giacimenti ancora in nostro possesso. Molto più divisa risulta la posizione sul nucleare con un 36% di risposte di persone che si ritengono favorevoli a utilizzare l’energia atomica contro un 46% che invece si trova in disaccordo con questo tipo di scelte.

La situazione instabile creatasi a seguito di quella che è a tutti gli effetti una invasione da parte di Putin dell’Ucraina si somma all’incertezza che ancora ci trasciniamo dalla pandemia e rischia di inasprire ulteriormente una situazione che nel nostro Paese e in tutto il mondo non si è ancora stabilizzata.

Pubblicato da
Valeria Poropat