Il canone Rai, da qualche anno, è parte integrante della bolletta della luce. Occorre prestare attenzione alla prassi di disdetta
Il canone Rai, dovuto una sola volta per nucleo familiare (a meno che i coniugi non abbiano residenze diverse), è, come sappiamo, compreso nella bolletta della luce elettrica e si versa in dieci rate.
Il decesso dell’intestatario del canone può aprire a due possibilità: la cessazione dell’abbonamento; la voltura, ossia il passaggio dell’abbonamento a un erede. Questo sempre che il o i televisori che erano in possesso del soggetto deceduto non vengano trasferiti ad un soggetto che non è già titolare di un abbonamento.
In caso di decesso, come comunicare la disdetta
In assenza di apparecchi televisivi e in presenza di un’utenza elettrica di tipo residenziale, il contribuente può presentare la dichiarazione sostitutiva per evitare l’addebito del canone sulla fattura elettrica. Nel caso di due coniugi, se è già presente sulla bolletta della luce intestata alla moglie, il canone sarà addebitato solo sulla bolletta della luce intestata alla moglie e lo sportello SAT procederà alla voltura del canone RAI nei confronti della moglie.
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La disdetta comporta la compilazione di un modulo di dichiarazione sostitutiva da inviare all’Agenzia delle Entrate. Il modello, facilmente reperibile in rete in formato pdf, necessita l’inserimento sia dei dati dell’erede che del defunto: nella sezione “Dati generali” del modulo “disdetta canone Rai per decesso” occorre inserire il nominativo, la data e il luogo di nascita, il codice fiscale del dichiarante (coincidente con l’erede); nella sezione sottostante “in qualità di erede di” andranno riportati i dati del defunto.
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La lettera deve essere spedita, tramite raccomandata con avviso di ricevimento, all’Agenzia delle entrate – Ufficio Torino 1 – Sportello abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. Vi è altresì la possibilità di disdire telematicamente utilizzando l’apposita area annessa al sito Internet dell’Agenzia dell’Entrate.
