Digitale terrestre, queste emittenti rischiano di sparire

Dopo l’allarme lanciato dal Presidente della Regione Sicilia Musumeci arrivano nuove voci riguardo ciò che potrebbe succedere nel momento dello switch-off e del passaggio al nuovo digitale terrestre in alcune zone del Paese

Digitale terrestre (foto: Pexels)

Il nuovo digitale terrestre ci porterà canali in alta definizione ma esistono zone d’Italia in cui probabilmente nel momento in cui si avvierà effettivamente lo switch-off e termineranno le operazioni di refarming delle frequenze tutto quello che i cittadini vedranno sarà lo schermo nero.

Stavolta a lanciare l’allarme è il Consiglio Comunale di Racalmuto, comune siciliano nella zona di Agrigento, che chiede al Governo soluzioni per evitare che le emittenti locali in Sicilia ma non solo debbano smettere di lavorare. Anche perché in alcune zone sono proprio le emittenti locali le uniche a garantire un servizio continuativo di informazione sul territorio.

Digitale terrestre, emittenti locali a rischio black out

Digitale terrestre (foto: Pexels)

La voce che si leva dal Consiglio Comunale di Racalmuto deve necessariamente essere ascoltata. Come per esempio spiega Pagliaro, ex presidente del Consiglio Comunale della cittadina, non è possibile per le emittenti locali spendere i 70mila euro richiesti alle aziende per poter trasmettere. La situazione fotografata da Pagliaro è relativa alla situazione del suo Comune ma può essere estesa anche a tutta una ampia fascia di piccoli comuni che si trovano delle medesime condizioni.

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Queste le parole di Pagliaro: “Chiediamo al Governo centrale di valutare l’opportunità di mettere a bando nuove frequenze per garantire alle TV locali di continuare a trasmettere, come la nostra emittente Studio98,con un costo accessibile di canone annuo, l’nformazione democratica e plurale, garantendo, nel contempo, notevoli livelli occupazionali di giornalisti, tecnici e operatori del settore“.

Una richiesta che è parzialmente in linea con quanto già chiesto da Musumeci. Ma se il Presidente della Regione Sicilia chiedeva solo di rinviare lo switch-off in Sicilia per poter permettere alle emittenti di trovare il modo di continuare a lavorare, la richiesta di Pagliaro e che si possa garantire alle emittenti locali una trasmissione con nuove frequenze dato che a partire da marzo di quest’anno non potranno più utilizzare la fascia sopra i 700 MHz.

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Quello che sta emergendo con il passaggio al nuovo digitale terrestre è di nuovo purtroppo quanto il nostro Paese dal punto di vista tecnologico risulti arretrato con aree non servite neanche dalla linea telefonica fissa e in cui i ripetitori non riescono a coprire con continuità e soprattutto con un servizio di qualità zone del Paese che sono quindi a tutti gli effetti di serie B.

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