Le comunità energetiche possono aiutarci contro la crisi delle bollette

Ogni anno il 18 febbraio si celebra la Giornata del risparmio energetico con la campagna “M’illumino di meno”. Quest’anno si tratta non soltanto di ridurre il consumo per il bene del pianeta ma anche trovare soluzioni per evitare che il bilancio familiare di moltissimi cittadini imploda miseramente

Comuntà energetiche (foto: Pexels)

Una possibile soluzione, come ricordato anche dai colleghi di GreenMe, possono essere le comunità energetiche. Le comunità energetiche sono infatti gruppi di cittadini che hanno deciso di installare per autoconsumo sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, puntando in particolare sul fotovoltaico. Sono comunità piccole e che in Italia sono ancora molto giovani, con la prima che è stata inaugurata in Piemonte solo il 12 marzo 2021. Lungo tutto lo stivale però ne stanno nascendo altre come per esempio quella di Napoli Est di cui abbiamo parlato tempo fa.

E il vantaggio di una comunità energetica è duplice, in quanto rendendo anche solo parzialmente autonome le unità abitative o le imprese, c’è un risparmio sia sulla bolletta sia proprio a livello di consumo di risorse per la produzione di energia elettrica.

Come ricorda Maria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, infatti “le Comunità Energetiche rappresentano un contributo importante in tema di lotta al cambiamento climatico, al sistema energetico, allo sviluppo economico nazionale ma, anche, in tema di povertà energetica“. La stima del risparmio, indicata anche in Elements di Legambiente, è di circa il 25% sulle utenze domestiche e circa il 20 % per quelle non domestiche.

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Sempre Imparato fa notare come per esempio nel caso delle scuole, che potrebbero essere coinvolte in sistemi di comunità energetiche o comunque potrebbero installare pannelli solari per la produzione di energia da fotovoltaico, con il risparmio derivante dalle minor spese per l’energia elettrica si libererebbero risorse da utilizzare “a scopo solidale, secondo le necessità individuate“.

Si avrebbe dunque un risparmio immediato e che nel tempo si farebbe sentire in modo positivo sulle bollette già a partire da utenze domestiche. La domanda sorge quindi spontanea: perché se le rinnovabili possono già in tempi molto brevi alleviare i problemi derivanti dalla crisi energetica che ha portato a far schizzare alle stelle le bollette diversi Governi, non solo quello italiano, sembrano invece cercare di continuare sulla via dei combustibili fossili? Come chiedeva Cicerone una manciata di secoli fa: “Quanto ancora abuserete della nostra pazienza?”

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