La proposta di Elettricità Futura per risolvere la crisi energetica: puntare davvero sulle rinnovabili

Elettricità Futura, principale associazione delle imprese che operano nel settore elettrico in Italia è che comprende oltre 500 imprese, Ha presentato con una audizione al Senato una proposta per contrastare efficacemente la crisi energetica in cui siamo immersi: stralciare l’articolo 16 del decreto sostegni-ter e puntare davvero sulle rinnovabili

Rinnovabili (foto: Pexels)

L’articolo 16, nella sostanza, cerca di reperire fondi contro il caro bollette andando però a colpire chi ha scelto di produrre energia elettrica attraverso le rinnovabili a causa degli extra profitti derivanti dal fatto che non si fa ricorso al gas.

Un vero e proprio paradosso sottolineato anche proprio da Elettricità Futura che invece dichiara, a mezzo del proprio presidente Agostino Re Rebaudeng, quanto le rinnovabili siano una fonte di risparmio attualmente inespressa del nostro Paese.

Nel documento presentato alla Commissione Bilancio Senato della Repubblica lo scorso 11 febbraio, si leggono per esempio i 10 motivi per cui l’articolo 16 del Decreto Legge Sostegni-ter andrebbe ritirato sottolineando anche i casi di due Paesi europei, Spagna e Romania, che hanno in passato introdotto misure contro le rinnovabili con interventi assimilabili a ciò che si vuole fare proprio con l’articolo 16.

Sia in Spagna sia in Romania queste misure sono state o del tutto cancellate oppure sono state ridimensionate proprio per problemi che si sono generati nel settore in particolare l’instabilità normativa.

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Ci sono poi elementi di incostituzionalità tra questi anche la violazione del nuovo Articolo 9 della Costituzione in cui viene inserito il principio della tutela ambientale oltre a disparità di trattamento, la violazione del principio di libertà di iniziativa economica, del principio di certezza del diritto, e la distorsione della concorrenza.

Nella stessa presentazione si mostra come accelerando invece sulle rinnovabili si potrebbe ridurre di oltre 50 miliardi di euro la nostra bolletta energetica, semplicemente attuando da subito quelli che sono gli obiettivi che ci siamo dati come Paese e come Unione Europea entro il 2030: far passare al 70% e oltre l’apporto delle rinnovabili sul mix della generazione elettrica.

Colpire le rinnovabili e allo stesso tempo pensare di aumentare l’estrazione del (molto poco) gas naturale su cui possiamo mettere le mani è segno di miopia istituzionale e di mancanza di coraggio nel voler guardare al bene dei cittadini sul lungo periodo tenendo però sempre un occhio vigile sui portafogli di pochi oggi.

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