Scadenza latte: ecco l’errore comune (per cui lo gettiamo prima)

Ogni giorno milioni di italiani acquistano il latte per la colazione o da usare in cucina per tante ricette. Occhio però alla data di scadenza

latte mungitura
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Il latte rappresenta uno degli alimenti maggiormente acquistato dagli italiani nei supermercati. Ovviamente, essendo un alimento fresco, al momento dell’acquisto si deve fare molta attenzione alla data di scadenza.

In tal senso arriva una importante novità dall’Inghilterra dove una importante catena di supermercati ha deciso di sostituire la data di scadenza del latte fresco indicata sull’etichetta dopo la frase “da consumare entro …” con il termine minimo di conservazione, riportato sull’etichetta dopo la frase “da consumare preferibilmente entro …”. Ma cosa cambia?

Latte, il dettaglio sulla scadenza che non tutti conoscono

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Questa differenza è davvero importante dal momento che “da consumare entro …”  rappresenta l’ultimo giorno utile per consumare il prodotto mentre “da consumare preferibilmente entro…” la data si riferisce al giorno entro il quale l’alimento mantiene la qualità, il gusto e la consistenza iniziale. Tornando al latte fresco, questo vuol dir che si può ancora consumare nei giorni immediatamente successivi.

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La modifica vuol far capire ai consumatori che quando il latte è ben conservato si può consumare anche dopo qualche giorno rispetto alla data riportata sull’etichetta. La maggior parte delle persone tende a buttare via il latte se è ancora buono ma è scaduto, ad esempio, il giorno prima. Le prove condotte in laboratorio confermano la fattibilità del prolungamento.

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La data di scadenza del latte fresco, anche in Italia, è fissata per legge in sei giorni più uno considerando quello del confezionamento. I produttori oggi hanno sistema di raccolta nelle stalle migliorati dove il latte munto passa direttamente nei serbatoi refrigerati e da qui alla cisterna del camion senza venire a contatto con l’ambiente esterno. La catena del freddo funziona e, quando il prodotto arriva nelle centrali di confezionamento ha una carica batterica bassa, quindi dopo la pastorizzazione si mantiene più a lungo.

Per questo motivo, anche in Italia, i produttori propongono di prolungare la scadenza del latte fresco pastorizzato sino a 10 giorni. In questo modo si ridurrebbe lo spreco domestico e diminuirebbe anche il quantitativo di latte fresco che ogni giorno viene restituito dai supermercati ai produttori. Il latte fresco pastorizzato se conservato alla giusta temperatura si mantiene 9 giorni. Infine ricordiamo che l’Italia è l’unico Paese europeo ad avere una la legge che fissa la scadenza del latte. 

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