Esame patente, ora cambia tutto: le nuove modalità

A partire da oggi 20 dicembre cambiano le modalità per chi deve sostenere l’esame della patente. Le novità

rinnovo patente

Novità importantissima per tutti coloro che devono effettuare l’esame per la patente. Con un apposito decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale cambia il modo di sostenere la prova d’esame.

Il cambiamento era nell’aria già da molto tempo e, finalmente, si è concretizzato. La nuova normativa voluta dal ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili riguarderà principalmente un aspetto specifico della procedura burocratica per conseguire la patente di categoria A e B.

Patente, cambia l’esame: tutte le novità

Patente esame
Esame patente (Foto Adobe)

A partire da lunedì 20 dicembre il numero dei quiz della prova di teoria diminuirà del 25%, passando da un numero di 40 domande a soli 30 quesiti. Ad essere ridottò, però, anche il tempo a disposizione dei candidati, che passerà dagli attuali 30 minuti a disposizione a soli 20 minuti. Cambia anche il numero massimo di domande sbagliate tollerate che passa da 4 a 3. 

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Questa novità riguarda sia la patente A, quella per le automobili, che la patente B che permette di guidare i motocicli dai 16 anni in su. Non cambia invece la modalità di esecuzione della prova: sarà sempre informatizzata e verrà confermato il metodo casuale di estrazione delle proposizioni per la composizione della scheda da sottoporre a chi sostiene l’esame.

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I candidati dovranno rispondere vero o falso alle carie domande. Secondo l’analisi di AutoScout24 e il gruppo editoriale Egaf edizioni, nel percorso per ottenere la patente, l’esame di teoria si conferma come il vero scoglio da superare. I dati del 2020 infatti evidenziano come ben 424.752 cittadini abbiano superato la prova di guida e ottenuto così la patente B, un numero pari all’87,8% di tutte le persone che hanno sostenuto i quiz.

Facendo un confronto tra le regioni italiane, la percentuale più alta di bocciati alla teoria si registra nel Lazio (36,3%), seguito da Liguria (31,1%) e Campania (31%). Il dato migliora leggermente in Emilia Romagna (27%) e Veneto (27,6%).

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