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Natale, come regalare contanti senza avere guai con il Fisco

Sono tanti i genitori o parenti che a Natale preferiscono regalare contanti a figli o nipoti. Ma in questo caso attenzione al Fisco

Soldi (Foto Adobe)

Il Natale è ormai alle porte e gli italiani sono alla ricerca del regalo perfetto da far trovare sotto l’albero a parenti ed amici. C’è però chi, invece, al posto di comprare un dono preferisce regalare dei soldi, soprattutto se si tratta di nonni o zii ma anche dei genitori.

Quando però si parla di donazioni economiche è sempre meglio informarsi prima per capire cosa prevede a riguardo la normativa e verificare se ci sono delle imposte da pagare e se il capitale contribuisce alla formazione del reddito ed è soggetto a tassazione IRPEF. Ovviamente parliamo di cifre importanti, ovvero fino a 5mila euro.

Regalo in contanti a Natale? Attenzione al Fisco

pixabay

Quando decidiamo di regalare cifre importanti ai nostri figli o nipoti è sempre bene gire nel pieno rispetto della normativa fiscale. La prima cosa da considerare è la modalità di trasferimento del denaro: l’articolo 18 del decreto fiscale n. 124/2019 limita l’utilizzo del contante a transazioni che non superano l’importo di 2.000 euro. Dal 2022 la soglia scenderà ulteriormente a 1.000 euro e trasferimenti di importo superiore necessiteranno di tracciabilità.

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Chi invece vuole trasferire il denaro tramite un assegno bancario o postale dovrà attenersi ad alcune importanti regole per evitare multe che possono raggiungere anche i 50mila euro. Se la cifra che vogliamo regalare è abbastanza importante, supera quindi i 5mila euro, sarebbe bene rivolgersi ad un notaio.

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La donazione di non modico valore richiede sempre un atto pubblico. Questo è quanto ha chiarito una sentenza della Cassazione Sezioni Unite n.18.725 del 27 luglio 2017. In caso contrario, cioè in assenza di atto pubblico, essa si potrebbe considerare nulla. Il rischio subentrerebbe in fase di successione alla morte del donante.

Alla morta del donante, infatti, gli eredi o eventuali creditori potrebbero agire in giudizio per accertare la nullità della donazione stessa ed ottenere la restituzione. In tutti i casi è sempre bene conservare traccia del trasferimento eseguito di modo da poter rispondere adeguatamente ad eventuali controlli fiscali.

Pubblicato da
Ramona Buonocore