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Reddito di cittadinanza: chi rischia di perderlo nel 2022

Reddito di cittadinanza, c’è chi rischia di perdere il sussidio nel prossimo anno. Ecco le categorie di beneficiari individuate

screenshot instagram

Dicembre 2022 è una data importante per molti percettori del redito di cittadinanza. Lo strumento di lotta alla povertà è stato oggetto nei mesi scorsi di grosse strumentalizzazioni politiche finalizzate più a combattere l’avversario politico piuttosto che ad approfondire la normativa migliorando il beneficio. Tuttavia, il premier Draghi ha voluto fortemente che la norma fosse riconfermata migliorando alcuni punti per evitare truffe e furberie.

Reddito di cittadinanza, dicembre determinante

Portafogli vuoto (Foto Pixabay)

Intanto dicembre è un mese importante perché per molti beneficiari scadono i 18 mesi consecutivi previsti per la ricezione del beneficio. Passati i 18 mesi, infatti, la normativa prevede lo stop dell’accredito. Coloro che avranno ancora i requisiti dovranno, in sostanza, rifare la domanda per ottenere nuovamente il sostegno alla povertà. Chi dovrà rifare la domanda, quindi, dovrà aggiornare l’Isee in questo periodo per non perdere tempo utile per la successiva domanda.

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Aumenteranno nel prossimo anno i controlli incrociati per scovare i furbetti del reddito. In realtà, in molti casi il reddito sta diventando un’esca per scoprire azioni illegali da parte di ignari criminali percettori del reddito. I controlli sono già stati incrementati ma è prevista un’ulteriore stretta. Lo stesso premier si è detto favorevole allo strumento ma nello stesso tempo vanno alzati i livelli di guardia per evitare che i soldi finiscano nelle tasche sbagliate.

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Per quanto riguarda le politiche attive per il lavoro, il vero fulcro centrale della riforma del reddito di cittadinanza tanto discussa, ad oggi non ci sono ancora proposte concrete sul tavolo. Il ministro del lavoro ha tuttavia più volte indicato la strada delle politiche attive quale strumento fondamentale per dare un maggiore potenziale al reddito di cittadinanza.

Pubblicato da
Marcello Pelillo