Tiktok, leggere i segnali dei ragazzi per prevenire dipendenze e abusi

Tiktok sembra essere la piattaforma più amata da bambini e adolescenti ma un uso scorretto o incontri con persone pericolose non vanno sottovalutati

Pixabay

Prima di parlare dei possibili segnali nel comportamento di bambini e ragazzi a seguito di abusi subiti o di una dipendenza in fase di sviluppo, chiariamo un concetto che a molti, anche tra chi si occupa dei più piccoli sfugge: TikTok non è un’app per bambini.

Per potersi iscrivere occorre avere compiuto almeno 13 anni, ma sono sempre di più gli utenti che non raggiungono questo limite minimo di età. Nonostante non sia una app per bambini, con un utilizzo consapevole può rivelarsi utile non solo come passatempo ma anche come strumento di approfondimento, come esercizio per sviluppare la creatività, come momento di riflessione su temi importanti. Questa è una riflessione che emerge anche dall’articolo pubblicato su adolescienza.it.

Ma in una giungla di contenuti pubblicabili da chiunque è bene che i giovani utenti e le loro famiglie sappiano cosa fare. Occorre innanzitutto parlare del problema della dipendenza da social. L’app di condivisione di contenuti video è infatti pensata per provocare nell’utente una forma continua di piccole gratificazioni. Il cervello, con una esposizione prolungata, entra in una sorta di loop per cui arriva ad avere un bisogno costante di quelle piccole gratificazioni.

Non è un meccanismo esclusivo di TikTok: tutti i social sono pensati per attirare l’attenzione degli utenti e continuamente fornire stimoli che vanno a influire sul cosiddetto “circuito del piacere”. Un primo segnale di una dipendenza da parte in particolare dei più piccoli (ma non solo) è sicuramente la necessità di controllare in maniera ossessiva il cellulare in cerca di notifiche. Ma una dipendenza da TikTok, o da social in generale, produce anche squilibri nel ciclo sonno veglia, nei rapporti con gli altri e con la famiglia.

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Per evitare di arrivare a doversi rivolgere ad un esperto o in aggiunta a un percorso terapeutico, è bene fin da subito che i ragazzi sappiano quali sono i limiti temporali di utilizzo degli strumenti digitali. Ma se la dipendenza è uno dei possibili pericoli derivanti dai Social vanno poi tenuti nel dovuto peso gli abusi: su TikTok chiunque può essere chiunque.

È necessario quindi far comprendere ai giovani in particolare ai preadolescenti e agli adolescenti la differenza tra pubblico e privato, tra ciò che può essere condiviso con tutti e anche con gli sconosciuti e ciò che invece deve rimanere fuori dai social. Genitori e figli, zii, nonni e nipoti non devono sentirsi distanti e perdersi di vista dietro uno schermo.

Gli adulti devono fare uno sforzo di comprendere il meccanismo di utilizzo dei social per poter poi insegnare ai più piccoli dove si trovano le eventuali trappole da evitare. E i più piccoli, i bambini ma anche gli adolescenti, devono riuscire a sentirsi parte attiva di un dialogo continuo e costante con gli adulti.

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