Addio alla plastica monouso, l’Italia intende recepire la direttiva UE

La plastica monouso potrebbe avere i giorni contati. Ora la mano passa al Parlamento per l’approvazione del decreto

plastica monouso
(pixabay)

Stop alla plastica monouso. E’ lo Schema di decreto legislativo accolto dalle Commissioni Ambiente di Senato e Camera la scorsa settimana. Ora la parola passa al Ministero della Transizione Ecologica, che presenterà un testo in consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.

La plastica monouso è uno dei fattori di maggior inquinamento ambientale, specie nell’ambito marittimo dove le attrezzature da pesca finiscono inevitabilmente in acqua. Il monouso in genere, e la plastica in particolare, sono profondamente dannosi e controindicati per l’idea di economia circolare che si intende avviare.

La rigenerazione tra rifiuto e riciclo è l’unico modo per sostenere un’economia che non accenna a ridurre il carico di consumo, e che avalla il packaging sostenibile solo a costi troppo onerosi per i consumatori. La seconda vita della plastica è necessaria al mantenimento dello status quo senza inficiare troppo l’ambiente.

La plastica riciclata è un passo a cui saremmo dovuti arrivare molto prima, evitando così le immagini di animali incastrati o soffocati dai rifiuti. Ma nella cultura del privilegiare l’oggi piuttosto che avvantaggiarsi dei benefici per il domani è chiaro che il riciclo della plastica non diventi una priorità in cima alla lista. E quindi è stato necessario il monito all’Italia da parte della Commissione europea.

Quando la cultura è manchevole è necessario intervenire con delle regole, come l’abolizione dell’economia lineare dove tutto finisce con i rifiuti, che stanno ormai diventando ingestibili.

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La sottosegretaria al Mite Ilaria Fontana, promotrice del progetto legislativo, dichiara: “Un decreto che mira a bandire, o comunque a ridurre, taluni prodotti monouso realizzati in plastica, compresi gli attrezzi da pesca, tra i principali responsabili dell’inquinamento dei nostri mari e delle nostre spiagge, e che reca misure volte a promuovere una transizione ecologica orientata verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.

Il decreto, inoltre, impone modelli di gestione per taluni prodotti al fine di garantirne il corretto fine vita attraverso il riciclo e prevenendone l’abbandono”.

Fonte: Ansa

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