I bambini dello Yemen non tornano a scuola per paura dei bombardamenti, il report di Save the Children

Il 60% dei bambini la cui scuola ha subito un attacco ha lasciato gli studi. Save the Children racconta la paura degli studenti dello Yemen

yemen bambini
(unsplash)

Le scuole dovrebbero essere rifugi sicuri e non zone di guerra. Tetti colpiti dall’artiglieria, muri semidistrutti e classi ridotte in macerie è ciò che la scuola significa per molti studenti dello Yemen”. Queste parole provengono da Xavier Joubert, direttore di Save the Children in Yemen.

Vivere nella paura, andare a scuola nella paura. Queste frasi le abbiamo sentite e sperimentate sulla nostra pelle negli ultimi 2 anni, ma mi permetto una distinzione. Mentre in Europa ed in tutto il mondo occidentale si taccia di dittatura sanitaria la temporanea chiusura delle scuole per timore del contagio, in Yemen i bambini una scuola non ce l’hanno più.

Lamia, 30 anni, un’insegnante a Taiz: “I gruppi armati si muovono in sicurezza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e gli studenti li vedono ogni giorno. In qualsiasi momento, ci aspettiamo che sparino, e spesso accade intorno al cancello in quanto gli uomini armati hanno reso questa scuola un bersaglio militare.

I bambini ed i ragazzi che sono costretti a lasciare le loro case e le loro scuole a seguito dell’escalation della violenza hanno una bassissima probabilità di tornare a studiare. Questo è l’allarme che Save the Children lancia attraverso un report, in cui è stimato che il 60% di loro perde la facoltà di portare avanti gli studi e di conseguenza il diritto a costruirsi un futuro.

Accanto alle statistiche, l’associazione esorta le parti in conflitto di cessare gli attacchi alle strutture scolastiche. I ragazzi vivono nel costante timore di essere attaccati ed uccisi. Per loro la scuola non è un luogo di protezione, ma di minaccia. Ed è evidente come di conseguenza l’abbandono scolastico cresca sempre di più.

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Il diritto allo studio fa parte dei diritti internazionali dell’uomo, come quello alla salute ed alle pari opportunità. Ed i bambini dello Yemen, anche se lontani geograficamente, non sono meno bambini dei nostri.

A questo link il comunicato di Save the Children

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