Richiamati 30 milioni di airbag difettosi, le auto a rischio

Sono più di 30 milioni di airbag ritirati dal mercato poiché difettosi. Ecco tutte le marche di auto coinvolte nel ritiro

(Pixabay)

Un allarme che riguarda le auto di tutto il mondo: sono stati segnalati oltre 30 milioni di airbag difettosi.

Gli airbag sono stati costruiti da circa 20 case automobilistiche e, nel dettaglio, a finire sotto la lente di ingrandimento quelli costruiti da Takata, azienda giapponese di componenti automobilistici.

Airbag difettosi, le marche di auto a rischio

(Pixabay)

L’azienda giapponese di componenti automobilistici giapponesi, la Takata, era finita nel mirino già nel 2012 a causa di una serie di incidenti con morti e feriti dovuti ai dispositivi di protezione difettosi. Questo portò al richiamo di ben 3,6 milioni di automobili che erano dotati di quegli airbag difettosi costruiti da Tacata Airbags.

Ad annunciare di aver iniziato un’inchiesta sui veicoli assemblati tra il 2001 e il 2019 con l’airbag giapponese nel mirino è la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), agenzia che fa parte del dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti.

Ad essere interessate dall’allerta tantissime automobili tra le marche più importanti al mondo come Honda, Ford, Toyota, General Motors, Nissan, Subaru, Tesla, Ferrari, Mazda, Dalmier, Bmw, Chrysler (Stellantis), Porsche, Jaguar Land Rover.

Leggi anche: Benzina record in Sicilia: ecco dove si registrano i prezzi più alti

Leggi anche: Ford Fiesta, restyling aggressivo per la piccola da città

Ad oggi le aziende automobilistiche interessate alla questione airbag difettosi non hanno rilasciato alcun commento. 

Ovviamente si tratta di una situazione molto delicata dal momento che un airbag può salvare una vita e che non è la prima volta che passeggeri di auto coinvolte in un incidente sono morte per il malfunzionamento di questi.

Negli ultimi 10 anni, più di 100 milioni di airbag sono stati richiamati, 67 milioni dei quali soltanto negli Stati Uniti. In totale, si contano 400 persone ferite e almeno 28 morti accertati a livello globale.

Impostazioni privacy