Il capo di Stato Maggiore Usa ha dichiarato che l’America potrebbe collaborare con i talebani

Tutto questo, mentre all’Italia viene richiesto di riaprire l’ambasciata in Afghanistan e riconoscere il nuovo governo insediato all’indomani della scadenza degli accordi di Doha

La tassa di Biden
Il presidente Usa Joe Biden (Pixabay)

L’America ha deciso di cooperare con il nuovo regime talebano? Sembra di sì, a giudicare dalle ultime dichiarazioni rilasciate da Mark Milley, capo di stato maggiore dell’esercito Usa. Durante una conferenza stampa che si è tenuta alla presenza del Ministro della Difesa Lloyd Austin, il militare ha spiegato ai giornalisti che il contributo dei talebani potrebbe essere fondamentale per sconfiggere l’Isis K e le altre organizzazioni terroristiche che tramano contro l’America. Miley però ha precisato che bisognerà prima verificare se “i talebani sono cambiati realmente”, e possono dunque essere considerati un riferimento affidabile sul territorio. Un dilemma che adesso si ritrova ad affrontare anche il nostro paese.

Nel corso di un’intervista rilasciata al giornale Repubblica infatti, Zabiullah Mujahid ha chiesto alla politica italiana il riconoscimento del nuovo governo in Afghanistan, chiedendo come atto simbolico di questa nuova collaborazione la riapertura dell’ambasciata italiana. Una richiesta che è stata fatta nei giorni precedenza anche al regno Unito che però ha risposto con un secco diniego. Difficile invece comprendere come si muoverà il governo guidato da Draghi i tal senso, considerato anche le polemiche dei giorni scorsi, quando questa ipotesi di dialogo con i talebani era stata avanzata da Giuseppe Conte, costretto in seguito a ritrattare a causa del polverone mediatico che ne era scaturito e che lo accusava di appoggiare in questo modo, la soppressione dello stato di diritto nel paese. 

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In realtà, potrebbe presto anche cambiare idea l’Inghilterra sulla questione. Il Ministro degli Esteri Dominic Raab non ha infatti mai escluso completamente questa possibilità, a patto i talebani rispettino alcune promesse fatte all’occidente come “proteggere la libertà di viaggio per afghani e stranieri, formare un governo inclusivo e impedire ai gruppi terroristici internazionali di utilizzare come base l’Afghanistan”.

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