Il Fronte per i Diritti Umani di Hong Kong costretto alla chiusura, la denuncia di Amnesty International

L’annuncio è arrivato con un comunicato ufficiale dell’organizzazione che era stata messa sotto inchiesta dal governo nei mesi scorsi

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Ad Hong Kong il Fronte per i Diritti Umani, storico gruppo attivista protagonista delle principali manifestazioni di dissenso politico nella città negli ultimi vent’anni, si è sciolto.

L’annuncio è arrivato direttamente dall’organizzazione con un comunicato ufficiale in cui è stato spiegato che si è trattato di una scelta inevitabile alla luce delle numerose intimidazioni ricevute da parte sia delle forze dell’ordine che della stampa del luogo. A denunciare la situazione è Amnesty International, che ravvisa in questa dissoluzione del Fronte per i Diritti Umani l’ennesimo segnale (dopo che alcune settimane fa era stato sciolto anche il più importante sindacato degli insegnanti di Hong Kong) dell’inasprimento di regime che il governo di Hong Kong continua a portare avanti contro i dissidenti politici.

Il Fronte per i Diritti Umani era un’associazione storica nella città, ideatrice e promotrice di quella stessa proposta di emendamento sulle estrazioni che nel 2019 portò milioni di persone a protestare sulle strade della città. Dal 2003 al 2020 inoltre, si era reso promotore della storica marcia annuale per i diritti civili. Il gruppo era ufficialmente finito sotto inchiesta dal mese di Aprile di quest’anno con l’accusa di non essersi registrato regolarmente come società nei registri nazionali, e di aver sottoscritto illegalmente un appello internazionale contro la polizia di Hong Kong, accusata dagli attivisti di intimidire i cittadini con l’uso indiscriminato della violenza.

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A questo link, il comunicato ufficiale pubblicato da Amnesty International 

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