Pensioni, Castelli: “Dividere la previdenza dall’assistenza”

L’esponente M5S alla Camera dei Deputati Laura Castelli interviene in tema previdenziale, sostenendo la necessità di riforme

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(Facebook)

Il tema previdenziale continua ad essere pressante per la popolazione civile, in attesa di una riforma, ma non altrettanto per il governo, che tarda a presentare un progetto pensionistico organico e duraturo. L’emergenza Covid ha necessariamente catalizzato molte attenzioni e risorse, ma non bisogna dimenticare che per molte persone esistono delle necessità relegate al quotidiano, non procrastinabili dalla pandemia.

Come quella di conoscere le sorti della pensione anticipata allo scadere di Quota 100. La ripresa dei licenziamenti potrebbe necessitare della pensione anticipata come scivolo per portare molti ex lavoratori, che non avrebbero facilità a riposizionarsi nel mondo del lavoro, ad una situazione pensionistica.

Ma le parti politiche non sono omogenee sul tema. Laura Castelli, deputata M5S, ex viceministro dell’economia e delle finanze, afferma che è necessario innanzitutto distinguere la previdenza dall’assistenza.

Flessibilità è la parola chiave.

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Castelli: “Dobbiamo cercare di essere un paese flessibile”

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(pixabay)

L’ex viceministro interviene nel tema pensionistico proponendo ulteriore flessibilità come strada da intraprendere “per far tornare i conti”. Il modello è quello europeo.

“Credo che si debba andare verso un sistema più europeo nella tutela di un diritto fondamentale che è quello che l’Italia garantisce, però non possiamo pensare che i pensionati che avremo tra 10-20 anni siano gli stessi che abbiamo avuto negli scorsi 20-30 anni. Se non ci mettiamo nella testa questo, non faremo mai nulla al passo coi tempi”.

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La prima operazione da fare, secondo Castelli, è separare previdenza da assistenza. Evidentemente, a parere della deputata M5S, i due termini spesso si confondono in favore del secondo. Conclude: “È necessario cominciare a pensare seriamente di dividere la previdenza dall’assistenza, perché senno i conti non tornano. Ma non ci sono dogmi, dobbiamo farlo guardando avanti“.

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