Napoli, Whirpool: avviata procedura di licenziamento collettivo

Per lo stabilimento Whirpool di Napoli è stato deciso di procedere con il licenziamento collettivo. Ad annunciarlo l’amministratore delegato Luigi La Morgia durante l’incontro online del Mise. 

(Pixabay)

Non è stato trovato nessun accordo su un percorso differente da adottare, la Whirpool (il più grande produttore di elettrodomestici in Italia) ha deciso di avviare la procedura di licenziamento. A causa del calo della domanda delle lavatrici prodotte a Napoli, per la multinazionale lo stabilimento di via Argine è diventato insostenibile. È stato deciso di procedere con il licenziamento collettivo, sono più o meno 350 i lavoratori che rischiano di restare senza impiego. 

Ad annunciarlo l’amministratore delegato di Whirpool Italia Luigi La Morgia, al tavolo in videoconferenza del Ministero dello sviluppo economico, presieduto da Alessandra Todde, viceministro dello Sviluppo economico. L’a.d. dichiara: «Dopo una lunga riflessione abbiamo deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo».

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Feroce la risposta dei sindacati. Si richiama l’azienda alle sue responsabilità.

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Per aiutare i lavoratori adesso senza lavoro l’azienda ha proposto un pacchetto di incentivazione: una cifra di 75 mila euro a persona per gli esodi e offrendo la possibilità alle persone che lavorano nel sito di Napoli di spostarsi nel sito di Cassinetta (MI). 

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La risposta dei Sindacati è feroce. Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, ha spiegato durante il tavolo al Mise, che negli ultimi 26 mesi i lavoratori e le lavoratrici hanno tenuto aperto lo stabilimento di Napoli, permettendo all’azienda di guadagnare di più nonostante la pandemia. La segreteria nazionale Fiom-Cgil richiama la Whirpool alle proprie responsabilità, l’azione di licenziamento corrisponde all’interruzione del dialogo da parte dell’azienda.

 

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