Adani licenziato da Sky, spunta un amaro retroscena

Lele Adani saluta SkySport dopo quasi un decennio insieme. Ma la separazione si è rivelata piuttosto traumatica 

Lele Adani e Sky: il matrimonio si scioglie dopo quasi 10 anni. L’annuncio a sorpresa è arrivato dallo stesso telecronista ieri in diretta durante Inghilterra-Danimarca, la semifinale di Euro 2020 che ha sancito i britannici come avversari dell’Italia per la finalissima di Wembley. “Questo è il mio ultimo evento a SkySport”, ha svelato all’improvviso l’ex calciatore gelando i tantissimi suoi fan in diretta.

Alla base di questa separazione, secondo quanto filtra, ci sarebbe un corteggiamento da parte di Dazn per il 46enne di Correggio. Ma lo stesso opinionista oggi si è pronunciato sulla vicenda con toni anche piuttosto forti, svelando innanzitutto il modo assurdo con cui gli è stato comunicato il licenziamento da parte dell’emittente televisiva.

Lo sfogo di Daniele Adani 

 

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“Quindi non farò parte di Sky Sport nella prossima stagione: mi è stato comunicato lunedì dal responsabile della linea editoriale. Giusto una telefonata, si legge in uno sfogo postato da Adani attraverso la propria pagina Instagram. Probabile che l’emittente, appreso del corteggiamento della piattaforma on line e di un accordo magari anche vicino tra le parti, abbia deciso di interrompere i rapporti in maniera traumatica.

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Prosegue così poi il post: “Preso atto della scelta (“scelta mia”, parole sue), tutto legittimo e ognuno risponde alla sua coscienza, mi preme, per questi nove anni, dare un abbraccio sincero a tutti quelli che ho conosciuto, incontrato e con i quali ho collaborato ma soprattutto a coloro che lavorano nel silenzio e nell’ombra, a volte menzionati nei titoli di coda delle trasmissioni e non sempre chiamati col loro nome nei corridoi delle redazioni”.

Nella parte conclusiva di un testo piuttosto lungo, Adani lancia infine un messaggio importante sulla sua persona e sul suo modo di operare:Non negozieró mai su valori e libertà, mai. Ho scelto e scelgo questo lavoro, che ho messo davanti ad altre proposte professionali, e credo in quello che faccio e nel suo scopo: raccontare la complessità e la magia del calcio con rispetto e pensando che la vera differenza si faccia nel contenuto, particella fondamentale della comunicazione”. 

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