Federbio: “La modernità agricola è nelle mani di coloro che lavorano la terra”

Gli oppositori dell’agricoltura biologica e biodinamica privilegiano l’adozione della chimica di sintesi in campo agroalimetare. Federbio dichiara che la produzione deve essere affidata nelle mani di coloro che conoscono e lavorano la terra

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(pixabay)

Il disegno di legge sul biologico è congelato al Senato. Le polemiche sull’agricoltura biodinamica e sui suoi metodi alternativi a quelli convenzionali, stanno rallentando l’approvazione di una norma fondamentale per lo sviluppo di una coltivazione in direzione sostenibile.

Federbio, in un comunicato stampa del 14 giugno, denuncia, attraverso la voce del suo autore, Carlo Petrini, l’inutilità della disputa istituzionale.

“A causa del polverone mediatico sollevato da queste accuse, si teme che la Camera stravolga il testo di legge, allungando ulteriormente un riconoscimento normativo atteso da più di 15 anni.”

Le accuse a cui Petrini si riferisce sono rivolte ai metodi biodinamici di coltivazione, basati sull’utilizzo di trattamenti naturali, quali il corno letame, in alternativa all’utilizzo della chimica.

La comunità scientifica anti-bio ha presto etichettato l’agricoltura alternativa come pratica esoterica, più simile alla stregoneria che alla scienza. Ma non ci sono evidenze che avallino questa affermazione.

L’unica certezza è che da oltre un ventennio la Comunità europea incentiva la qualità produttiva. L’emergenza ambientale ha portato la UE a predisporre come obiettivo cardine la transizione ecologica in campo agricolo.

E l’Italia deve adattarsi. La conversione sostenibile necessita di competenze specifiche di coltivazione, nel pieno rispetto della biodiversità ambientale.

Fortunatamente, molte aziende si stanno orientando in tal senso, con la competenza di giovani agricoltori che nella coltivazione sostenibile trovano un riscatto ideologico oltre che un profitto.

E devono essere sostenuti dalle politiche nazionali.

Conclude Petrini: “La modernità agricola è nelle mani di coloro che, lavorando la terra, coniugano i vantaggi offerti dalle innovazioni tecnologiche con i saperi e le pratiche ancestrali. Assicurando una produzione adeguata in qualità e quantità. Un ambito d’azione che deve essere tutelato e rispettato perché in definitiva è il lavoro contadino che sfama il mondo, e non la scienza, che deve quindi essere supporto e non egemonia.”

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A questo link è disponibile il comunicato Federbio

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