Le aziende che hanno investito nella sostenibilità ambientale sono state quelle meno danneggiate dai lockdown

L’ultima analisi di Legambiente rivela che l’ecosostenibilità sta creando un nuovo mercato in Italia

energia alternativa
(pixabay)

E’ noto che l’Italia è un paese arretrato in tema di sostenibilità ambientale. I trasporti su strada e la filiera produttiva risultano infatti ancora troppo dipendenti dal petrolio. Se gli imprenditori non si sentono incoraggiati dalla sensibilità ai cambiamenti climatici, potrebbero esserlo invece dalla crescente domanda di competenze “verdi” richieste dal mercato.

Un’indagine di Green Factor per il progetto ECCO di Legambiente rivela che le aziende impiegate in investimenti ecosostenibili, nell’anno e mezzo di pandemia hanno subito minori perdite rispetto alle imprese concorrenti. Nel report, viene preso in esame il settore manifatturiero. Le perdite totali per il 2020 sono state del 15%. Le aziende che hanno investito nella sostenibilità ambientale hanno subito un decremento dell’8,2%, mentre le impese che hanno continuato a portare avanti metodi produttivi di tipo convenzionale hanno perso il 14,5% del proprio fatturato.

Evidentemente le imprese green si stanno avvicinando ad un tipo di economia più in linea con lo standard richiesto dall’Unione europea. In più, gli investimenti per la conversione ecologica possono accedere a molti fondi di sostegno e detrazioni fiscali.

Da ciò ne consegue che si sta innalzando la domanda di competenze lavorative specializzate nella progettazione e realizzazione di programmi green.

Secondo il report di Greenfactor, il 2020 ha visto una riduzione della domanda di lavoro corrispondente a 1,4 milioni di unità. Le figure lavorative che hanno resistito alla crisi economica sono state principalmente impiegate nei settori dell’ecosostenibilità e della digitalizzazione.  Il mercato del lavoro sta cambiando, ed apre le porte alla conversione ecologica. Dalle stime che lo studio di Legambiente emerge che la domanda di lavoro è legata all’ecosostenibilità per l’82%, e alle competenze digitali per il 93%.

Ed il settore è in crescita. Secondo Unioncamere nei prossimi 4 anni saranno richiesti dal mercato 1,6 milioni di lavoratori che abbiano competenze nello sviluppo di progetti green.

L’incentivo del profitto economico forse potrà essere un fattore che persuaderà definitivamente le imprese ad abbandonare l’utilizzo del carburante fossile, e ad utilizzare fonti di energia alternative ed a minor impatto ambientale.

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