Salvare la filiera del latte made in Italy, servono più incentivi

Assalzoo lancia il grido d’allarme per i produttori del latte made in Italy. L’intera filiera rischia di crollare definitivamente

latte mungitura
(pixabay)

Si parla molto dell’eccellenza dei prodotti alimentari made in italy. Di recente il marchio di provenienza nostrana è stato registrato. La produzione di materie prime di qualità è uno dei pochi vanti che l’Italia può avanzare nella comunità europea.

Ma al di fuori delle formalizzazioni serve un sostegno reale per i produttori. Il settore caseario è stato particolarmente penalizzato dalla pandemia. La chiusura degli esercizi di ristorazione ha ridotto notevolmente la domanda di prodotti derivanti dal latte.

Allo stesso tempo, sono aumentati i prezzi dei mangimi per i bovini. Il prezzo della soia, ad esempio, in un solo anno è passato da 45 euro a 70 al quintale. Discorso simile riguarda frumento, cereali e tutti gli altri alimenti per nutrire in modo sano i bovini.

Il prezzo alla stalla che viene corrisposto all’allevatore per un litro di latte è di è di 37 centesimi di euro, al di sotto della sostenibilità minima finanziaria, che sarebbe 39 centesimi.

La filiera italiana di produzione del latte rischia di crollare, ed allora non stupisce che nei banchi del supermercato e dei discount si trovi latte di origine straniera. Anche se può sembrare un paradosso, questo è uno degli effetti della globalizzazione in campo alimentare.

Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici) dichiara: “È necessario un impegno comune della filiera per valorizzare un’eccellenza italiana. Servono 4 centesimi in più al litro.

Questo allarme di Veronesi corrisponde alla voce dei produttori di latte, che versano da tempo in forte crisi economica.

Conclude Veronesi: “Dobbiamo realizzare nuove strategie per ammodernare e valorizzare la crescente offerta e puntare a mirate campagne promozionali per far emergere agli occhi del consumatore, non soltanto l’insostituibile valore nutrizionale di questo prodotto, ma la sua importanza fondamentale per una produzione casearia di assoluta e riconosciuta eccellenza come quella italiana.

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