Gaza, Save the Children lancia l’allarme: “Bambini non riescono più a dormire”

I bombardamenti di Gaza hanno compromesso la salute mentale di molti bambini che ora vivono nella paura. Save the Children lancia l’allarme, e chiede che sia fornita adeguata assistenza ai minori ed ai loro genitori.

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(pixabay)

Il cessate il fuoco a Gaza ha permesso di fare i conti, seppur parziali, con gli 11 giorni di bombardamenti continui. Alla lista dei danni, oltre ai numerosi decessi ed agli edifici distrutti, si deve aggiungere la compromissione della salute mentale dei bambini.

Save the Children, in un comunicato stampa del 21 maggio, mette in luce i rischi a cui vanno incontro i bambini che hanno assistito ai bombardamenti e vissuto 11 giorni nel terrore costante.

“A causa dell’eccessiva stimolazione del sistema nervoso, i loro corpi non riescono a calmarsi. Anche quando le violenze finiscono, i bambini non sono in grado di rilassarsi o dormire, invece rimangono preda dell’angoscia. Ci aspettiamo, purtroppo, che questo tributo emotivo impedisca loro di giocare, rilassarsi, concentrarsi a scuola. Il loro recupero richiederà molto tempo”. Questa è la dichiarazione di Luma Tarazi, consulente per la salute mentale e il supporto psicosociale di Save the Children nei Territori Palestinesi Occupati.

Tra l’escalation del conflitto ed il cessate il fuoco almeno 65 bambini palestinesi e 2 israeliani sono morti.

Il clima di tensione e paura che si vive in quel luogo viene restituito attraverso la voce dei bambini che lo hanno vissuto in prima persona.

Amal, 10 anni: “Provo molta paura, e ora quella paura sta diventando più grande. Abbiamo iniziato a dormire in corridoio perché ero terrorizzato. Non posso andare da nessuna parte senza mia madre o mio padre. Le finestre [di casa nostra] sono esplose su di noi e mia madre ha dovuto proteggerci. Ho davvero paura e la paura si è diffusa ovunque. Resto sveglio tutta la notte, non riesco a dormire a causa del suono degli attacchi aerei”.

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La salute mentale compromessa dei bambini di Gaza

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La paura è uno dei principali fattori che possono incrinare la salute mentale di un individuo. Nei bambini, il cui senso di impotenza è acuito, ancora di più.

Save the Children ha rilevato che gli 11 giorni di conflitto, in assenza di rifugi sotterranei, hanno danneggiato lo stato psicologico di molti minori. “Molti tremano senza riuscire a fermarsi e soffrono di disturbi del sonno, nausea e grave angoscia”.

Gli specialisti dell’associazione sostengono che questi disturbi potrebbero diventare cronici, ed avere gravi conseguenze future sul benessere psicologico dei bambini. Per questo motivo è necessario un intervento di supporto celere e adeguato.

Jason Lee, Direttore nei Territori Palestinesi Occupati per Save the Children, dichiara: “La comunità internazionale deve lavorare urgentemente per creare le condizioni per rinnovati colloqui tra le parti per una soluzione giusta deve affrontare le cause profonde di questa escalation, sostenendo la parità di diritti sia per i bambini palestinesi che per quelli israeliani. Ciò include la fine del blocco di 14 anni e l’occupazione decennale come unica soluzione sostenibile al conflitto.

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Solo in questo modo i bambini potranno smettere di avere paura e potranno tornare ad interpretare il mondo in cui vivono come un luogo sicuro.

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