L’antistrust multa EasyJet per 2,8 milioni di dollari, la compagnia viola i diritti dei consumatori

L’unione Nazionale Consumatori riporta la notizia che EasyJet avrebbe contravvenuto alle norme a tutela dei consumatori per la cancellazione dei voli.

Crisi Coronavirus
(pixabay)

Programmare un viaggio in questo periodo storico è complicato. Le restrizioni da pandemia lasciano con il fiato sospeso i viaggiatori, con il timore che i voli possano essere cancellati all’ultimo momento a causa del pericolo di contagio.

In ogni caso, rispetto allo scorso anno, dove gli spostamenti erano quasi totalmente vietati, il settore trasporti sta incontrando una ripresa della domanda. Ma non sono rare le situazioni in cui un volo rimane in bilico fino all’ultimo momento, e le compagnie aree, che in tal caso sarebbero costrette a rimborsare l’equivalente del volo, talvolta tentano di arginare i danni violando le norme a tutela dei viaggiatori.

L’Unione Nazionale Consumatori denuncia la pratica scorretta della società EasyJet Airline Company. La compagnia aerea, secondo l’Antitrust, sarebbe colpevole di informazioni ingannevoli ai propri clienti in merito alle norme sulla cancellazione dei voli a partire dal 3 giugno 2020.

Ha ostacolato l’esercizio del potere di rimborso proponendo indennità dilazionate o sostituzioni con voucher della compagnia. Questo impedimento nella rifusione del cliente in denaro contante ha portato ad una violazione dei suoi diritti come consumatore.

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L’Antitrust sanziona la compagnia aerea EasyJet

aeroporto vuoto
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In seguito alla trasgressione, l’Antitrust ha deciso di multare EasyJet, con l’accusa di informazioni ingannevoli che ledono i diritti a tutela dei consumatori. La compagnia sarà costretta a sborsare 2,8 milioni di euro.

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L’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commenta come segue la sanzione dell’Antitrust: “Bene, speriamo, anche se abbiamo qualche dubbio, che la sanzione sia di esempio anche alle altre compagnie aeree, per evitare che proseguano indisturbate a cancellare voli con la scusa dell’emergenza sanitaria o a violare il Reg. (CE) n. 261/2004, calpestando i diritti dei passeggeri in caso di cancellazioni del volo e accampando ogni scusa, come quella dei voucher, per non rimborsarli in denaro”.

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