Nodo insegnati, Bianchi: “Non intendo fare sanatorie”

Nodo precari scolastici, necessarie assunzioni entro settembre: il M5s chiede una sanatoria, il ministro dell’istruzione si oppone

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Francesco Verducci, vice Presidente Commissione Cultura e Istruzione, nel suo intervento durante un’ audizione del Ministro Bianchi in Parlamento ha affermato che una delle principali urgenze istituzionali consiste nel nodo precari scolastici.

È la principale delle urgenze, perché la crisi educativa dovuta alla pandemia rischia di travolgerci quanto e più della crisi economica-sociale. Avere insegnanti di ruolo è imprescindibile per la qualità della scuola, per il diritto allo studio, per i bisogni degli studenti“, ha aggiunto il senatore.

A breve si discuterà del nodo precari del personale scolastico in parlamento. Il M5s  propone di sbloccare e assumere anche coloro che non hanno superato il concorso dello scorso inverno così da reinserire ben 32000 nuovi insegnanti nel corpo docenti nazionale.

Un duro colpo per gli studenti che si troverebbero a non poter godere neanche di un’ora di buco. Messa da parte l’ironia questa nuova assunzione di massa potrebbe portare effettivamente benefici ad un sistema scolastico che spesso non riesce a seguire adeguatamente i propri studenti.

Nel nuovo anno scolastico che si aprirà a settembre si conteranno ben 200.000 supplenti, ma il concorso, già stato bandito, non è stato ancora calendarizzato.

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Nodo precari personale scolastico, situazione critica: M5s propone sanatoria

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Il Pd, i sindacati e la Lega chiedono una semplificazione delle procedure d’accesso e di assegnazione delle cattedre. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha affermato però di non voler fare sanatorie

Io non intendo fare sanatorie. Il problema però esiste e va affrontato. È chiaro che non nasce adesso e non è imputabile a questo governo. Il mio obiettivo è arrivare a un sistema a regime con concorsi annuali. Stiamo concludendo il concorso straordinario e prima possibile avvieremo i due ordinari già banditi. Nel prossimo decennio andranno in pensione 28-30mila insegnanti all’anno e dovranno essere sostituiti con assunzioni a tempo indeterminato. Sui precari bisogna tener conto delle diverse situazioni: chi ha specializzazioni, chi ha già superato concorsi, chi ha tanti anni di servizio. Porremo attenzione alle persone, riconoscendo le loro esperienze professionali, e alle esigenze degli studenti, per garantire loro la continuità didattica”.

Lo stesso giorno in cui si discuterà del nodo insegnanti si parlerà anche del blocco dei licenziamenti.

In un incontro con i sindacati il governo ha fatto sapere che si parlerà di nuove misure nel prossimo consiglio dei ministri in cui si discuterà dell’approvazione del Decreto Sostegni bis.

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Il blocco continua fino al 31 ottobre ma i sindacati non sono ancora soddisfatti. Infatti le misure del Decreto Sostegni riguardano solo i quelle aziende che non usufruiscono degli ammortizzatori sociali ordinari.

 

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