Pensioni, si caldeggia un aumento delle minime e una riforma organica

La riforma previdenziale si fa attendere. I temi principali sono le pensioni anticipate e le minime, che da molte parti, si richiede di aumentare.

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Tornano le pensioni come tema caldo. A rendere più ugente l’argomento è la prossima scadenza della Quota 100, che, in assenza di sostituti, riporterà a 67 anni l’età pensionabile.

L’Unione Europea caldeggia un ritorno alla Legge Fornero, considerando la Quota 100 per la pensione anticipata come una misura “Iniqua, a vantaggio di pochi”. Oltre alle pressioni europee, la pensione anticipata, con la formula sperimentata per 3 anni, non è più economicamente sostenibile dalle casse dello Stato.

Il Governo Draghi dovrà presto iniziare i lavori per trovare un’alternativa flessibile, che bilanci gli interessi contrastanti tra lavoratori che vogliono andare in pensione e gli ingenti esborsi statali.

C’è da ricordare che la pensione non è una misura assistenziale nei confronti di chi si ritira dal lavoro. Il lavoratore, in tutti gli anni di espletamento delle proprie mansioni, ha versato in anticipo sotto forma di detrazione dallo stipendio la cifra che in seguito riceverà dalla pensione.

Il ritardo di una riforma previdenziale definitiva è adducibile alle dichiarate differenti priorità governative: ammortizzatori sociali e politiche attive.

Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, ha spiegato in una recente intervista a La7: “Nel frattempo, abbiamo riattivato i meccanismi già previsti dal ministro Catallo per discutere sulla gestione di fine Quota 100. Dobbiamo provare a costruire meccanismi che tengano conto anche della fase delicata che stiamo attraversando“.

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L’aumento della pensione minima

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Di recente, ad Enna, si è tenuta una manifestazione per i diritti dei pensionati, promossa da Fratelli d’Italia, e organizzata da Gigi Pastorelli, responsabile per la Sicilia Orientale.

E’ stato richiesto l’aumento della pensione minima a 1.000 euro mensili. Fratelli d’Italia incalza muovendo altre proposte sul tema: “Lasciare invariate le pensioni di reversibilità, distinguere la previdenza dall’assistenza, corsie preferenziali per gli over 65 per visite specialistiche e odontoiatriche.”

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Nel vuoto legislativo in cui naviga al momento il sistema previdenziale, da ogni parte si muovono proposte ed ipotesi alternative, ma nonostante le pressioni, la decisione finale spetta al governo, in linea (ci si augura) con un più ampio intento di riforma sociale.

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