Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico

Si chiamava Boystown ed era la piattaforma per lo scambio di materiale pedopornografico più grande del mondo. Attiva nel dark web contava oltre 400.000 iscritti in tutto il mondo.

Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico
Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico (foto. pixabay)

Boystown, la più grande piattaforma a livello mondiale per lo scambio di materiale pedopornografico e attiva nel dark web è stata finalmente chiusa. L’operazione è stata portata a termine dalle autorità tedesche in collaborazione con Europol. 7 i blitz condotti in Germania e quattro gli arrestati internazionali.

Boystown era organizzato come un vero e proprio forum con sottosezioni e chat che supportavano anche i vocali e permetteva agli utenti uno scambio e una comunicazione continua e all’apparenza sicura dato che operava nel Dark Web.

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Boystown: come funzionava la piattaforma degli orrori

Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico
Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico (foto: pixabay)

Boystown era, per fortuna possiamo usare il passato, la più grande piattaforma per lo scambio di materiale pedopornografico del mondo. I suoi iscritti erano oltre 400 mila. Il merito dell’operazione va alla polizia tedesca che è riuscita nell’intento di smantellare questo sito orribile con l’aiuto di Europol e delle polizie di altri Paesi: Olanda, Australia, Canada, Stati Uniti e Svezia.

Nel corso delle operazioni sono stati arrestati tre uomini in Germania mentre un altro è stato estradato nel Paese dal Paraguay. La piattaforma pedopornografica Boystown era in attività almeno dal 2019 e utilizzava dei server con base in Moldova. Chiusa la piattaforma, adesso le autorità che hanno portato a termine l’operazione stanno provvedendo ad identificare tutti gli utenti registrati, tutti passibili di accuse gravissime.

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Chiuso immediatamente il forum nel quale venivano scambiati video e foto con abusi su bambini e adolescenti. Ad occuparsi delle operazioni in Germania è stato lo ZIT, l’ufficio centrale per la lotta alla criminalità su internet, fondato nel 2010, che fa capo alla Procura Generale di Francoforte.

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