Si chiamava Boystown ed era la piattaforma per lo scambio di materiale pedopornografico più grande del mondo. Attiva nel dark web contava oltre 400.000 iscritti in tutto il mondo.
![Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico](https://www.consumatore.com/wp-content/uploads/2021/05/Chiusa-Boystown-la-piattaforma-di-materiale-pedopornografico-2.jpg)
Boystown, la più grande piattaforma a livello mondiale per lo scambio di materiale pedopornografico e attiva nel dark web è stata finalmente chiusa. L’operazione è stata portata a termine dalle autorità tedesche in collaborazione con Europol. 7 i blitz condotti in Germania e quattro gli arrestati internazionali.
Boystown era organizzato come un vero e proprio forum con sottosezioni e chat che supportavano anche i vocali e permetteva agli utenti uno scambio e una comunicazione continua e all’apparenza sicura dato che operava nel Dark Web.
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Boystown: come funzionava la piattaforma degli orrori
![Chiusa Boystown, la piattaforma di materiale pedopornografico](https://www.consumatore.com/wp-content/uploads/2021/05/Chiusa-Boystown-la-piattaforma-di-materiale-pedopornografico-1.jpg)
Boystown era, per fortuna possiamo usare il passato, la più grande piattaforma per lo scambio di materiale pedopornografico del mondo. I suoi iscritti erano oltre 400 mila. Il merito dell’operazione va alla polizia tedesca che è riuscita nell’intento di smantellare questo sito orribile con l’aiuto di Europol e delle polizie di altri Paesi: Olanda, Australia, Canada, Stati Uniti e Svezia.
Nel corso delle operazioni sono stati arrestati tre uomini in Germania mentre un altro è stato estradato nel Paese dal Paraguay. La piattaforma pedopornografica Boystown era in attività almeno dal 2019 e utilizzava dei server con base in Moldova. Chiusa la piattaforma, adesso le autorità che hanno portato a termine l’operazione stanno provvedendo ad identificare tutti gli utenti registrati, tutti passibili di accuse gravissime.
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Chiuso immediatamente il forum nel quale venivano scambiati video e foto con abusi su bambini e adolescenti. Ad occuparsi delle operazioni in Germania è stato lo ZIT, l’ufficio centrale per la lotta alla criminalità su internet, fondato nel 2010, che fa capo alla Procura Generale di Francoforte.