Cgil, Cisl, Uil con Save the Children nel progetto “Educazione in emergenza per i minori migranti” in Bosnia Erzegovina

Cgil, Cisl, Uil contribuiranno, con un significativo finanziamento, al sostegno del progetto” Educazione in emergenza per i minori migranti” per il loro futuro in Bosnia-Erzegovina.

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Oggi arriva un esempio di come la lotta per i diritti umani travalichi i confini e ad occuparsene sono quegli organismi che sono nati per difendere i civili. Le confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, da sempre impegnate nella difesa e nella promozione dei diritti e Save the Children, l’Organizzazione internazionale a tutela dei minori migranti,  annunciano oggi un sostegno economico per garantire l’accesso all’educazione ai bambini e adolescenti migranti e rifugiati che si trovano in Bosnia-Erzegovina, uno dei principali paesi di transito lungo la rotta migratoria balcanica verso l’Europa, specie dopo il respingimenti alla frontiera nord con la Croazia.

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Educazione in emergenza per i minori” dei migranti è il titolo del progetto e l’urgenza di tutelare una generazione che possa ancora credere nei valori di solidarietà e sussidiarietà nonostante i contesti di guerra e i rischi di violenza a cui sono esposti. Il numero dei minori che attraversa i confini all’Est dell’Europa testimoniano che si parla di generazioni che rischiano di conoscere solo violenza, e reiterarla nel futuro. Nel 2020 sono arrivate in Bosnia-Erzegovina più di 16.000 persone, provenienti principalmente da Afghanistan, Iraq, Iran, Siria e Pakistan. Bambini e adolescenti rappresentano ben il 18% del totale dei migranti e rifugiati accolti nei campi profughi e nei centri di accoglienza, e la metà di loro sono minori non accompagnati. Save the Children è presente in modo attivo nel cantone di Una-Sana, a Tuzla e Sarajevo, sulla rotta balcanica attraverso progetti di assistenza umanitaria, protezione e accesso all’educazione

Insegnare i valori di solidarietà e sussidiarietà per un equo sviluppo

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Il finanziamento di CGIL, CISL, UIL, per il progetto di Save the Children consentirà nel 2021 l’accesso a programmi educativi per 750 bambini e adolescenti rifugiati migranti o richiedenti asilo tra i 6 e i 17 anni, che potranno beneficiare di un programma di preparazione e inserimento scolastico inclusivo in cinque scuole primarie del paese a Bihac e Cazin. Mediatori culturali, accompagnatori scolastici, pasti e materiale didattico sigleranno un contesto di quasi normalità per chi è abituato a vivere in contesti di conflitti civili. Saranno disponibili 3 centri di accoglienza in Miral, Borici e Sedra.

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La Direttrice Generale di Save The Children, Daniela Fatarella, ha dichiarato “La difesa della vita, la sicurezza e la crescita delle persone rappresentano i valori fondanti dell’esistenza, perché su queste basi si formano donne e uomini liberi che possono contribuire allo sviluppo della società, in una logica di solidarietà, confronto e di inclusione”. In una società sempre più basata sugli strumenti di comprensione della realtà, la formazione è alla base di qualsiasi linea di sviluppo personale e sociale, e per affrontare la condizione di resilienza dei minori.

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