Super League, la protesta delle piccole. Ma era già tutto scritto?

Super League e proteste dei piccoli club: come prevedibile sono tanti gli scontenti all’indomani della comunicazione dei club “ribelli”

Proteste contro la Superlega
Stadio pieno (Pixabay)

Le reazioni all’indomani della manifestazione di volontà dei principali club europei di far nascere la Super League erano plausibili. Le piccole squadre d’Europa, seppur in modi differenti, hanno fatto sentire la loro voce. Chiedendo con fermezza provvedimenti disciplinari anche clamorosi nei confronti dei “dissidenti”. La giornata di oggi rappresenta probabilmente il punto di non ritorno di una crisi annunciata.

Quella tra i potenti del calcio e la UEFA. Uno smacco che arriva proprio nel giorno in cui i vertici del calcio Continentale annunciano la riforma della nuova Champions League allargata. Con una richiesta di finanziamenti per ben sei miliardi di euro. Cifra che rappresenta l’estremo tentativo di ricucire uno strappo che già appare incolmabile.

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Da una parte i 20 club – 15 fondatori e 5 che arriveranno di anno in anno in base ai meriti sportivi – e dall’altra l’Uefa. Con gli interessi che vanno nelle opposte direzioni, e che mostrano uno sport che è diventato ormai a tutti gli effetti solo un business.

Super League, era davvero tutto già scritto?

Per qualcuno la data di oggi appare casuale. Ma il comunicato ufficiale che è stato reso pubblico nella nottata non ha nulla di casuale. Tutto premeditato, una strategia che i 15 dissidenti stanno portando con precisi movimenti. Il business che deriverebbe dalla Super League sarebbe spaventoso.

Miliardi di euro distribuiti alle società – si parla di quota fissa solo per la partecipazione di 500 milioni a stagione – che appianerebbero di colpo anche i buchi nei bilanci che per qualche club rappresentano un fastidio di fronte al mai rispettato fair play finanziario. E così, con prepotenza ed arroganza, i “ricchi” hanno deciso di snobbare i campionati nazionali. Facendo cadere nelle proteste i piccoli club.

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A parte i club tedeschi e qualche altro indeciso, tutto appare premeditato. Secondo voi è una casualità che i diritti televisivi della serie A siano stati assegnati a sorpresa a Dazn? Magari, ma forse siamo troppo maliziosi, Sky prenderà quelli della Super League? Le nostre domande troveranno delle risposte tra qualche settimana. Intanto dubitar è sempre lecito.

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