Partite Iva, il governo Draghi vuole abolire la ritenuta d’acconto

Partite Iva, un’indiscrezione raccolta da un famoso quotidiano economico, parla di un governo Draghi intenzionato a riformare il fisco, con una particolare attenzione ai liberi professionisti. 

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L’indiscrezione raccolta dal quotidiano on line di informazione economica ItaliaOggi, lascia pensare che il governo Draghi abbia tutta l’intenzione di dare il via a una vera e propria rivoluzione fiscale, almeno per quanto riguarda il mondo degli autonomi e delle partite iva.

L’idea, tra i corridoi di Palazzo Chigi, sarebbe infatti quella di trovare il modo di superare l’attuale saldo del 20 per cento di ritenuta d’acconto.

Ci sarebbe infatti l’ipotesi di cambiare il pagamento di questa tassa, che verrebbe distribuita in dodici rate mensili. In questo modo, sarebbe dunque possibile superare la ritenuta d’acconto, un anticipo che versa colui che salda una fattura allo Stato al momento del pagamento di una prestazione lavorativa. 

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Partite Iva, l’ipotesi sarebbe già stata discussa con i rappresentati del mondo imprenditoriale

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Sembra inoltre che questa idea sia già stata discussa e presentata dai politici Marattin e Gusmeroli che l’avrebbero già sposta nel corso di un incontro con i rappresentati delle imprese. L’impressione dunque, è che il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi, sia intenzionato a dedicare una particolare attenzione ai liberi professionisti. Una scelta comprensibile, considerato che si tratta di una delle categorie più colpite dalla crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus. 

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Oltretutto, sono ormai diversi mesi che si parla di questa tematica e di quanto le Partite Iva abbiano bisogno di una riforma che li aiuti a superare le numerose difficoltà con cui si stanno scontrando. Questo difficile momento storico impone infatti una particolare attenzione per i liberi professionisti che più di tutti continuano a scontare le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria in cui ci troviamo. 

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