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Tecnologia

Google Chrome, la nuova tecnologia CET contro i siti malevoli

Google Chrome e Microsoft Edge saranno più sicuri grazie alla tecnologia sviluppata da Intel.

Google Chrome, la nuova tecnologia CET contro i siti malevoli (foto: Pixabay)

Arriva una nuova tecnologia firmata Intel che si chiama CET e che permetterà di evitare che si verifichino attacchi e manomissioni al codice di una applicazione. In questo modo la navigazione su internet sarà più sicura.

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Google Chrome: una navigazione più sicura con CPU Intel

Google Chrome, la nuova tecnologia CET contro i siti malevoli (foto: Pixabay)

Come spiegato anche da Jonathan Norman, responsabile della ricerca di vulnerabilità di Microsoft Edge, la tecnologia implementata da Intel, che si chiama CET, riuscirà a far sì che la CPU si renda conto se c’è un comportamento anomalo durante la navigazione su un browser. Questa novità riguarda tutte le CPU Intel di undicesima generazione e le AMD Zen 3 che supportano a loro volta la tecnologia CET.

Può capitare infatti di navigare su un sito apparentemente innocuo ma di essere poi vittima di un attacco che passa proprio tramite il codice della pagina che si sta visitando. Con questa nuova tecnologia, la CPU può rendersi conto se qualcosa sta modificando l’applicazione che si sta utilizzando o se si sta scrivendo codice dannoso.

È possibile controllare se la CPU del computer è in grado di gestire questa nuova tecnologia semplicemente aprendo il Task Manager di Windows 10 e cercando la tab Dettagli. A questo punto, selezionare l’opzione Seleziona colonne e aggiungere la colonna a Protezione dello Stack applicata tramite Hardware.

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Aggiunta questa colonna è possibile verificare se è presente la tecnologia CET e quali processi in atto nel computer la stanno utilizzando. Oltre ad essere utilizzato con la navigazione tramite Google Chrome o Microsoft Edge, anche chi utilizza Brava o Opera può usufruire di questa opzione. Stessa cosa per chi utilizza Firefox di Mozilla. Ma per questi ultimi utenti sarà necessario aspettare perché Mozilla sta implementando una propria integrazione di questa tecnologia al riguardo della quale al momento non ci sono date di uscita.

Pubblicato da
Valeria Poropat