Imu, ecco quando non si paga la tassa sulla seconda casa

Imu, ecco tutti i casi in cui scatta una riduzione dell’imposta municipale unica o addirittura un’esenzione totale sulla seconda casa. 

Imu
Foto Pixabay

L’Imu, ovvero l’imposta municipale unica, è una tassa patrimoniale che scatta per le seconde abitazioni o le prime qualora queste venissero classificate di lusso. Tuttavia, nonostante tale direttiva, non sempre va pagata a prescindere per quanto riguarda secondi eventuali appartamenti. Ci sono dei casi, infatti, che permettono di alleggerire il carico attraverso esenzioni legali o addirittura un azzeramento della spesa.

Il primissimo caso di sconto, da questo punto di vista, scatta qualora la struttura sia considerata ufficialmente inagibile o inabitabile. In quel caso è assicurata una riduzione del 50% della base imponibile, purché si presenti una dichiarazione al Comune entro il 30 giugno dell’anno successivo più l’attestazione di un tecnico abilitato.

Imu, quando scattano esenzioni o esenzioni totali 

Imu
Foto Pixabay

Sono previste concessioni anche sui fabbricati di carattere storico e artistico, con riduzione economica sempre pari alla metà di quanto normalmente si sarebbe dovuto pagare. Un’altra soluzione per dimezzare le spese, altrimenti, è quella di concedere un’abitazione in comodato d’uso con contratto regolarmente registrato.

Leggi anche: Pensioni marzo, assegno più basso per il ricalcolo di due varianti

Si tratta di quei casi in cui il bene immobiliare va in ‘prestito gratuito’ come solitamente accade tra genitori e figli. Questo, però, purché chi occupi la casa non possieda un altro immobile e che risiedi anagraficamente nello stesso Comune. Un’altra opportunità è concessa agli italiani non residenti nel Bel Paese ma titolari di pensione nello Stato in cui soggiornano: anche in questo caso anche scatterebbe una riduzione del 50%.

Leggi anche: Riforma pensione, Cottarelli: “Quota 100 è stata un errore”

Per quanto concerne invece un’esenzione totale, le circostanze in cui è possibile ottenerla è specificamente una. Ovvero quando si tratta di una casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli col giudice che attribuisce il diritto di abitazione. In questo caso non ci sarebbe uno sconto del 100% rispetto a quanto normalmente si sarebbe dovuto pagare.

Impostazioni privacy