Tassi negativi sui depositi bancari: le banche europee ci stanno pensando

Tassi negativi per le masse? Difficile, ma non impossibile. Già da tempo le banche stanno trasferendo il costo dei tassi negativi alle società e alle persone ricche, ma hanno sempre considerato poco la possibilità di fare la stessa cosa alla gente normale. Tuttavia, dopo l’annuncio di Mario Draghi su tassi ancora più in bassi, istituti di credito come Banco Sabadell SA e Commerzbank AG non hanno escluso questa possibilità.

Ma chi sarà la prima banca a fare questo passo? Il timore è che, chiunque rompa quest’ultimo tabù, potrebbe subire danni alla reputazione e un esodo su larga scala da parte della clientela. La questione è alquanto controversa ed in un Paese di risparmiatori come la Germania, la questione tassi negativi sui depositi è stata trattata dai principali quotidiani tedeschi.

I tassi negativi sono un doppio colpo per le banche: costano loro più di 7 miliardi di euro all’anno per il deposito di fondi nella banca centrale ed erodono il reddito dai prestiti. I prezzi delle azioni di molti istituti di credito hanno raggiunto i minimi storici, come quelli di Deutsche Bank e Commerzbank.

La risposta da parte delle banche è stata quelle di ridurre i costi e aumentare le commissioni da servizi diversi dai prestiti. Stanno, inoltre, cercando di coprire il costo della detenzione di liquidità, ma tali mosse comportano il rischio di creare un circuito di feedback che porta a rendimenti obbligazionari ancora più bassi.

Tornando ai tassi negativi sui depositi, gli istituti di credito stanno già facendo pagare alle aziende elevati saldi di cassa, mentre UBS e Credit Suisse stanno facendo la stessa cosa per i clienti ricchi tramite partecipazioni insolitamente elevate. Esistono persino alcune banche al dettaglio, principalmente istituti di credito di piccole dimensioni, che fanno pagare per saldi che superano appena i 100.000 euro.

Se le banche, fino ad ora, hanno rinunciato a cedere i tassi negativi alle persone normali è per paura di perdere quasi tutti i depositi, che sono una delle principali fonti di finanziamento. Ma se accadesse, quale sarebbero le implicazioni nei mercati?

Impostazioni privacy