Pronti i nuovi moduli per la rottamazione ter ed il saldo e stralcio

Sono stati pubblicati online i nuovi modelli per aderire alla “rottamazione ter” ed al “saldo e stralcio”. Chi vuole ottenere la pace fiscale dall’Agenzia delle Entrate, dopo presentarle entro il 31 luglio 2019. I termini e le condizioni riguarderanno le pendenze non comprese nelle domande presentate entro il 30 aprile 2019.

Come detto sopra, accedendo al portale http://www.agenziaentrateriscossione.gov.it, è possibile consultare l’elenco delle cartelle rottamabile e le guide informative. I contribuenti che hanno presentato la domanda oltre la data del 30 aprile, non dovranno ripresentarla nuovamente in quando già presa in carico dall’Agenzia delle Entrate.

Le domande per la rottamazione ter ed il saldo e stralcio vanno compilate online oppure inviate, insieme alla documentazione richiesta, tramite la PEC (Posta Elettronica Certificata) all’indirizzo della direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate di riferimento. Inoltre, la domanda di adesione può essere presentata recandosi agli sportelli presenti sul territorio italiano. L’Agenzia delle Entrate ha tempo fino al 31 ottobre 2019 per rispondere ai contribuenti che hanno fatto richiesta per una o entrambe le richieste. Se la risposta è positiva, verranno elencati nel dettaglio le somme dovute e i bollettini di pagamento.

Il contribuente potrà pagare le somme dovute in un’unica soluzione oppure in 17 rate consecutive, la cui prima deve essere pagata entro il 30 novembre 2019 e riguarderà il 20% del totale dovuto. Le altre 16 rate, tutte aventi medesimo importo, dovranno essere pagate ogni tre mesi a partire dal 2020.

Per aderire al saldo e stralcio, bisogna avere i requisiti stabili nella Legge di Bilancio, ossia versare in una situazione economica di estrema difficoltà. I debiti pendenti potranno essere pagati in forma molto ridotta: dal 16 al 35% dell’importo dovuto, scontato da sanzioni e interessi di mora. Per stabilire la situazione economica “precaria” delle persone fisiche, verrà preso come riferimento il modello ISEE, in cui il reddito del nucleo familiare non dovrà essere superiore a 20.000 euro.

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