Il Fisco attacca i piccoli risparmiatori ma ignora le fiduciarie delle banche

A partire da settembre banche, Poste Italiane, istituti di pagamento e di moneta elettronica saranno tenuti a comunicare i movimenti di contanti sopra i 10.000 euro effettuati dai cittadini italiani, anche quando vengono divisi in operazioni da 1.000 euro.

Comunicati telematicamente, i dati da segnalare riguardano data dell’operazione, importo, causale, filiale e dati identificativi del cliente. Questa nuova diretta, voluta dalla Banca d’Italia, mira a combattere il riciclaggio di denaro. Viaggerà insieme al Risparmiometro, sistema creato per combattere l’evasione fiscale.

Se quella di combattere riciclaggio ed evasione è un’idea niente affatto sbagliata, è il principio generale che la sostiene ad esserlo: gli evasori sono sempre i piccoli risparmiatori, tipo l’elettricista che non rilascia la fattura oppure l’artigiano locale che vuole essere pagato in contanti. Figure che, per sopravvivere, solitamente evitano di dichiarare i loro guadagni al Fisco. Ma il grosso dei soldi passa nelle mani delle banche, evasori fiscali per eccellenza tramite i sistemi delle “società fiduciarie”.

Queste società fiduciarie gestiscono spesso quantità di denaro notevoli, garantendo l’anonimato dei clienti nei confronti del Fisco. Chi muove ingenti capitali, offre denaro a iosa a queste società, le quali aprono un conto segreto. L’evasione fiscale, quella vera, è tutta qua, ma il sistema di vigilanza pare guardare da un’altra parte. Inoltre, la stragrande maggioranza di questi capitali viene utilizzata per atti terroristici e criminali.

Abolire completamente il denaro contante darebbe maggiori potere gestionali nelle mani delle banche centrali, che continuerebbero ad utilizzare “specchietti per le allodole”, destando l’attenzione della massa sulla vera evasione. Un esempio recente è l’India, dove l’abolizione del denaro contante ha generato l’effetto opposto: evasione fiscale sempre allo stesso livello e crollo dell’economia.

Intanto, la direttiva di Bankitalia entrerà ugualmente in vigore. Partendo dal riferimento della segnalazione, le comunicazione andranno effettuate tra il primo e il quindicesimo giorno del mese successivo.

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