L’Agenzia delle Entrate vuole recuperare 33,2 miliardi di evasione fiscale

Per recuperare quanto può dall’evasione fiscale e stanare i contribuenti “furbetti”, l’Agenzia delle Entrate inizierà un controllo a tappeto sulle partite IVA, tramite il controllo dei modelli 770, le certificazioni uniche e i compensi sopra i 50 mila euro.

Sotto il grande occhio di Fisco e Guardia di Finanza sono entrati circa 2.000 soggetti a rischio evasione. Infatti, da un controllo effettuato proprio dalle Fiamme Gialle, è emersa una differenza sostanziale tra le imposte versate e quelle dovute, che nel 2018 ha generato un buco di 33,2 miliardi di euro. Soldi che l’Agenzia delle Entrare vorrebbe recuperare. E’ soprattutto la differenza tra le due cose che ha fatto scattare il controllo del Fisco: dal “normale” 21,7% si è passato ad un eccessivo 68,2%. I dati messi sotto esame sono quelli relativi agli anni che vanno dal 2014 al 2017.

Utilizzando le banche dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, sono stati selezionati i primi 2.000 profili su cui verranno effettuati i controlli in base ad un indice di rischio dal valore 100. Se questo fattore è più alto, il contribuente verrà accuratamente “scandagliato” da parte del Fisco. Inoltre, sotto i riflettori entreranno i lavoratori autonomi con un reddito che supera i 50 mila euro e le forme societarie adottate.

Sempre l’Agenzia delle Entrate ha dato il via al controllo dei conto correnti, utilizzando un algoritmo che confronterà quanto dichiarato dai contribuenti in fatto di reddito e quanto “portafoglio” possiedono. I primi correntisti ad essere “accertati” saranno quelli di Unicredit, Bnl e Intesa Sanpaolo. Naturalmente, chi ha dichiarato meno di quanto dovuto sarà soggetto a pesanti sanzioni.

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