Per la donazione in banca occorre il notaio, ecco quando

Dovete fare una donazione, magari regalare del denaro a vostro figlio. Cosa dice la legge? Occorre il notaio? Vediamo in questo articolo quando si e quando no.

Recentemente le Sezioni Unite della Cassazione hanno fatto una sentenza, modificando alcune cose in questo campo specifico dei bonifici bancari. Occorre fare la distinzione tra donazione diretta e donazione indiretta.

Donazione diretta e donazione indiretta, quando pagare il notaio

Partiamo dalla donazione diretta. Cioè quando il denaro viene inviato senza un motivo preciso, ma solo per generosità. In questo caso, se la cifra non è modica, occorre il notaio, i testimoni e ovviamente il pagamento delle tasse. Per fare un esempio, è il classico bonifico che può fare un genitore a un figlio affinché questo possa usare i soldi per le proprie esigenze.

Per la donazione indiretta invece, quella fatta per un fine specifico, non occorrono adempimenti burocratici. Alcuni esempi? Versare del denaro su un conto cointestato, pagare il mutuo per un figlio, bonifico per acquistare un bene specifico come una macchina…

Perciò, non occorre il notaio quando la cifra donata è di modico valore oppure si tratta di una donazione indiretta.

Cosa succede se non viene rispettata la regola?

Che non venga rispettata per ignoranza sulla materia o per scelta, le conseguenze di una donazione diretta o di alto valore, senza notaio, pagamento delle tasse e testimoni, va incontro a delle conseguenze.

Per prima cosa si va incontro alla nullità del bonifico, la quale può esser fatta valere da chi ha spedito il denaro in qualsiasi momento. Può farlo anche un erede. Così facendo gli eredi o il donatore possono ottenere indietro la somma data. Tuttavia da un punto di vista fiscale c’è un po’ un controsenso. In pratica anche quando la donazione diretta è annullata, va tassata. L’imposta sulla donazione scatta.

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