Stop alle cannucce di plastica, finiscono nello stomaco

A essere sotto il mirino questa volta sono le cannucce di plastica. Delle quali bisogna ammetterlo, facciamo un uso sconsiderato. Secondo le statistiche, nel mondo vengono usate ogni giorno un miliardo di cannucce. Da quelle più grandi a quelle più piccole. C’è chi ne usa più di una al giorno, abituato ad offrirle ai bambini per facilitare l’assunzione delle bevande.  Di questo miliardo, quasi la metà sono usate negli USA.

Cannucce usate una volta e poi buttate, spesso finiscono nel mare e qui restano per qualche centinaio di anni. Diventano sempre più piccoli e finiscono nella pancia dei pesci, entrando nella catena alimentare. E’ stato Marevivo a chiedere di interrompere tutto questo. A rimetterci sono i pesci per primi, ma anche le tartarughe e gli uccelli. Quando la plastica delle cannucce viene mangiata dagli animali che fanno parte della nostra catena alimentare, inevitabilmente anche noi consumiamo residui di plastica.

L’iniziativa di Marevivo contro le cannucce

Le cannucce sono tra i rifiuti che vengono maggiormente raccolti sulla costa. La plastica è estremamente pericolosa e come Strawless Ocean Movment con le sue ricerche sottolinea, il 71% degli uccelli marini ingerisce plastica. Evening Standard ha lanciato una petizione affinché sia possibile trovare una soluzione sostenibile. Marevivo, associazione che in Italia ha già ottenuto diversi risultati, ha iniziato questa nuova battaglia. Chiede ai proprietari di ristoranti e bar di non darli ai clienti e promuovere l’uso di prodotti in vetro, acciaio e bambù.

Chi ha già aderito

Rosalba Giugni, il presidente di Marevivo, ci spiega appunto come la plastica fa parte della nostra vita e come, una volta gettata, torna a noi, inquinando l’ambiente dove si vive e anche il cibo che mangiamo.

Sono tanti quelli che hanno aderito all’iniziativa nel mondo. Pensate che nel Regno Unito anche la stessa Regina Elisabetta le ha bandite da tutte le sue proprietà. Così come bar, caffè e mensa del parlamento scozzese.

Anche in Italia è possibile rinunciarvi, magari a piccoli passi e sostituendole con soluzioni ecologiche come le cannucce in vetro, in bambù e in acciaio.

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