Puoi risparmiare sul canone RAI con un trucchetto (legale) che nessuno conosce: ti svelo subito tutto quello che devi sapere.
Ogni anno, quando ci si avvicina al periodo della manovra economica, ricompare puntuale una domanda che sembra non trovare mai una risposta definitiva: quanto pagheremo il canone Rai l’anno prossimo?

È una tassa che gli italiani conoscono fin troppo bene, una di quelle che quasi nessuno ama. Eppure fa parte della nostra vita, soprattutto da quando è stata agganciata alle bollette dell’energia elettrica e non si paga più con quel vecchio bollettino separato.
Canone Rai: è possibile pagarlo di meno
Il cambiamento è avvenuto anni fa con l’obiettivo di ridurre l’evasione. E la verità è che quella mossa ha funzionato: collegare il canone alle forniture elettriche domestiche ha reso molto più difficile evitarlo.

Basta avere un’utenza residenziale per vederselo addebitare automaticamente. Non importa se si guardano o meno i canali Rai: il tributo si paga perché si possiede un apparecchio in grado di ricevere il segnale radiotelevisivo.
Da allora, la tassa è diventata una presenza fissa nella bolletta, distribuita in dieci rate da gennaio a ottobre. Nel 2025 ad esempio sono stati 9 euro al mese per un totale di 90 euro.
Le discussioni sulla riduzione del canone Rai
Ogni anno torna il dibattito sulla sua possibile abolizione o almeno su una riduzione. E anche per il 2026 si ripete lo stesso copione: proposte, emendamenti, idee che affiorano e poi vengono ridimensionate.
Nella bozza attuale della Legge di Bilancio non compare alcun taglio, ma dalla Lega arriva di nuovo la proposta di scendere da 90 a 70 euro. Un risparmio di 20 euro che, per quanto piccolo, sarebbe comunque una novità per tutte le famiglie che lo pagano.

In passato si era parlato addirittura di aumentare gli spazi pubblicitari per compensare il taglio, con la famosa ipotesi degli 11 minuti in più. Una possibilità poi accantonata, ma che torna ciclicamente nel dibattito politico ogni volta che si parla di costi e di risorse.
L’aspetto da non dimenticare: quando c’è l’esenzione del canone Rai
In attesa che il Parlamento decida se ridurre o meno l’importo, c’è una parte della popolazione che può già evitare completamente il pagamento. Ed è bene ricordarlo, perché le scadenze contano. L’esonero può essere richiesto adesso e permette di non pagare il canone per tutto il 2026, ma solo se la domanda viene inviata entro il 31 gennaio.
Il primo caso è quello più semplice: chi non possiede alcun televisore può dichiararlo e ottenere l’esenzione totale. È una scelta meno rara di quanto sembri, soprattutto tra chi utilizza solo computer, smartphone o piattaforme streaming.
Non riguarda solo chi non possiede un televisore. L’esonero dal canone spetta anche agli over 75 che vivono con meno di 8.000 euro l’anno. Una piccola grande boccata d’aria, spesso ignorata, che permette a tanti anziani di evitare una spesa davvero inutile.
Fuori dall’obbligo rientrano anche alcune categorie particolari: i militari che abitano in caserma, le persone ricoverate negli ospedali militari, i diplomatici e il personale straniero che lavora in Italia grazie a specifici accordi internazionali.
Come e dove inviare la richiesta per l’esonero del canone Rai
Il modulo per chiedere l’esonero si scarica direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta compilato, si può mandare tutto via PEC all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it, oppure spedire una semplice lettera alla sede di Torino: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.
C’è però una cosa importante da tenere a mente: se la richiesta arriva dopo il 31 gennaio, l’esenzione vale solo da metà anno in poi. E se si supera il 30 giugno, purtroppo il treno è perso del tutto e il canone si deve pagare per intero. Una scadenza che molti ignorano e che rischia di costare cara.





