Ci sono i sogni e ci sono i progetti: questo ragazzo riesce a guadagnare moltissimo e a spendere il minino, e tutti possiamo farlo!
Sai quando arrivi a fine giornata e ti sembra di aver lavorato solo per pagare affitto, bollette e spese? C’è chi a un certo punto ha detto basta e ha scelto un’altra strada. Geoffrey Celard, un ragazzo francese sui trent’anni, ha deciso di uscire dal solito schema del lavoro full time e della casa in città per costruirsi da solo una mini-casa trasportabile.
Non un gioco o un capriccio, ma un vero progetto di vita che gli permette di viaggiare, risparmiare e vivere in modo molto più libero.
Non si tratta di un salto nel buio: Geoffrey ha studiato architettura e ha lavorato nel settore immobiliare e del design. Insomma, conosceva bene materiali, costi e soluzioni tecniche.
Dopo un viaggio in Colombia, a contatto con comunità indigene che vivono in piccole abitazioni immerse nella natura, ha capito che la felicità non dipende da quanti metri quadri possiedi o da quanti oggetti accumuli, ma dal tempo che riesci a dedicare a te stesso.
Così, tornato in Francia, ha messo insieme le sue competenze e l’idea di vita che aveva maturato: costruire una tiny house di legno, economica ed ecologica.
Una casetta che si sposta facilmente, che riduce i costi al minimo e che gli permette di non dipendere da mutui o affitti esagerati. Per farti un paragone, una mini-casa del genere può costare meno di 4.000 euro per essere realizzata, mentre un monolocale in città arriva tranquillamente a 900 euro al mese solo di affitto.
Geoffrey può lavorare part-time o da remoto, scegliendo progetti che gli piacciono senza essere schiavo delle scadenze. Con più tempo libero a disposizione, si dedica ai viaggi, alle relazioni e a vivere la natura ogni giorno, senza il peso costante delle spese fisse.
La sua scelta non è solo un modo per risparmiare: è anche un gesto politico e ambientale. Una casa piccola consuma meno energia, produce meno rifiuti e riduce l’impatto sul pianeta. Non a caso, il movimento delle tiny houses sta prendendo piede un po’ ovunque, soprattutto tra i giovani che non vogliono legarsi per anni a un mutuo e preferiscono uno stile di vita più flessibile.
Guardando la storia di Geoffrey viene spontaneo chiedersi se il modello a cui siamo abituati sia davvero l’unico possibile. Magari non tutti siamo pronti a costruirci una mini-casa su ruote, ma il suo esempio mostra che ridurre, semplificare e scegliere spazi più piccoli può significare guadagnare ciò che spesso manca di più: il tempo.