Dal 1° ottobre scatta l’obbligo: come funziona la polizza che tutti dovremo acquistare

Il 1° ottobre si avvicina e arriva un obbligo importante: stipulare una polizza contro calamità naturali, tra dubbi e chiarimenti.

Da quando hanno tirato fuori questa storia della polizza obbligatoria, non si parla d’altro tra imprenditori e consulenti.

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Dal 1° ottobre scatta l’obbligo: come funziona la polizza che tutti dovremo acquistare – consumatore.com

Il 1° ottobre è dietro l’angolo e chi ha un’azienda, grande o piccola che sia, si sta chiedendo come muoversi. Perché non è una semplice assicurazione come le altre: qui parliamo di coprire i beni materiali contro disastri naturali, roba grossa tipo terremoti, alluvioni, frane o inondazioni.

A chi tocca sottoscrivere questa nuova polizza obbligatoria?

La norma non lascia spazio a troppe interpretazioni: riguarda tutte le imprese italiane e anche quelle straniere che hanno una sede stabile qui. Se sei iscritto al Registro delle imprese, non scappi. Parliamo di aziende che producono beni o servizi, attività commerciali, trasporti via terra, mare o aria, banche e perfino compagnie assicurative.

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A chi tocca sottoscrivere questa nuova polizza obbligatoria? – consumatore.com

Restano fuori i piccoli imprenditori, gli artigiani e i coltivatori diretti. Loro sono registrati in una sezione speciale e hanno regole contabili diverse, quindi l’obbligo non li tocca.

Quali beni devono essere coperti dall’assicurazione obbligatoria?

La polizza deve coprire i beni materiali come: terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature varie. In pratica tutto quello che serve per mandare avanti l’attività.

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Quali beni devono essere coperti dall’assicurazione obbligatoria? – consumatore.com

Se invece usi un immobile in affitto o un macchinario in comodato, quelli non rientrano. C’è stata un po’ di confusione perché un decreto ministeriale sembrava lasciare spiragli, ma alla fine la legge è chiara: si assicurano solo i beni che l’impresa possiede davvero.

Cosa rischi se decidi di non stipulare la polizza obbligatoria?

E qui arriva il punto che fa discutere: non ci sono multe dirette per chi non stipula la polizza. Però, senza copertura, non potrai chiedere contributi pubblici, agevolazioni o sovvenzioni in caso di calamità.

Quindi se arriva un’alluvione e l’azienda non è assicurata, niente fondi statali per rialzarsi. È una sorta di “penalità indiretta” che, alla fine, pesa più di una multa. Per le compagnie assicurative invece la musica è diversa: se non inseriscono questo tipo di polizze nella loro offerta, rischiano multe salatissime, da 100 a 500mila euro.

Polizza contro le calamità naturali obbligatoria: i dubbi di molti

Come sempre in Italia, la teoria è chiara ma la pratica fa discutere. Ci si chiede se l’obbligo riguardi anche chi ha beni usati in modo promiscuo, o se le imprese più piccole ma non piccolissime debbano comunque assicurarsi. E poi resta il tema delle definizioni: cosa si intende per “immobilizzazioni materiali”? È un concetto ampio e lascia spazio a interpretazioni.

Alla fine, la logica della norma è semplice: proteggere il patrimonio delle aziende e ridurre l’impatto economico delle catastrofi naturali. Ma chi lavora tutti i giorni sul campo sa che spesso tra la teoria scritta nei decreti e la realtà delle imprese c’è un mare in mezzo. Ed è proprio lì che, da qui a ottobre, si giocherà la partita vera.

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