Un’uscita si trasforma in un caso assurdo: oltre al danno, anche la beffa. Hanno speso 200 euro ma quello che hanno avuto è degradante.
Una giornata in famiglia, il sole, gli scivoli, il relax. Finché un imprevisto, di quelli piccoli ma urgenti, ha trasformato tutto in un episodio che sta facendo discutere.

Succede in un parco acquatico di Jesolo, dove un papà si è visto negare il permesso di uscire un attimo per recuperare in macchina un pannolino per la sua bambina di un anno e quattro mesi. La macchina era lì, a vista. Ma lui, una volta uscito, non avrebbe potuto rientrare.
La regola che ha messo in difficoltà una famiglia: la notizia fa il giro del web
Verso le cinque del pomeriggio, dopo ore passate tra giochi e acqua, la bimba aveva bisogno di essere cambiata. Solo che i pannolini in borsa erano finiti. Il papà, come farebbe chiunque in quella situazione, si è diretto verso l’uscita per andare a prenderne uno in auto.

Ma si è trovato davanti a un muro. Gli è stato spiegato che, da regolamento, dopo le 17 non è più possibile entrare, nemmeno se si è già dentro. Nemmeno se si è un genitore con un’esigenza reale e urgente. Nemmeno se si esce in costume e si rientra con un solo oggetto in mano.
Le motivazioni del parco e la frustrazione del cliente
La spiegazione fornita dallo staff è stata chiara: a quell’ora la sicurezza è impegnata con altre attività in vista della chiusura e non è più in grado di effettuare i controlli all’ingresso. Quindi nessuno può rientrare.

Un limite operativo che però, nella pratica, ha lasciato una famiglia senza alternativa. Il papà ha provato a proporre soluzioni: uscire con un accompagnamento, mostrare la macchina, prendere solo ciò che serviva. Nulla da fare. Alla fine ha dovuto lavare la piccola con l’acqua a disposizione, rinunciare all’ultima ora di divertimento e andarsene.
“Non chiedevo un favore, ma un minimo di buon senso”
Il fastidio di chi ha vissuto questa situazione non nasce solo dalla regola in sé, ma dal fatto che, dopo aver speso oltre 200 euro tra biglietti, lettini, ombrelloni e pranzo, si aspettava almeno un po’ di flessibilità.
Nessuno ha provato a contattare un responsabile, nessuno ha cercato di trovare una soluzione. Eppure, racconta l’uomo, non stava chiedendo qualcosa di strano o illegittimo. Solo di poter andare a prendere un pannolino per sua figlia. Un gesto semplice, dettato da necessità, che però si è scontrato con una regola rigida e con la totale mancanza di empatia per un papà alle prese con un problema con la propria bambina.





