Pensionati italiani all’estero: come fanno, dove vanno e perché conviene

Sempre più pensionati italiani lasciano il Paese dopo la pensione. Non per cambiare vita, ma per pagare meno tasse e vivere meglio altrove.

Non è voglia di avventura, né un sogno romantico. Sempre più pensionati italiani decidono di lasciare l’Italia per una questione molto più pratica: pagare meno tasse e vivere meglio con gli stessi soldi.

pensionati al mare
Pensionati italiani all’estero: come fanno, dove vanno e perché conviene – consumatore.com

Dal 2010 a oggi, il numero dei pensionati che si trasferiscono all’estero dopo la pensione è triplicato, passando da 10 a 33 ogni 100mila pensionati. Lo dice l’INPS, che fotografa un fenomeno ormai stabile, se non in crescita.

Parliamo soprattutto di uomini, con assegni sopra i 5.000 euro lordi al mese, provenienti dal Nord o dal Lazio. Non cercano mari esotici o paradisi lontani, ma luoghi con un costo della vita più basso, un clima mite e una pressione fiscale molto più leggera.

Le nuove mete dei pensionati italiani: sempre più anziani vanno all’estero

Per anni il Portogallo è stato il rifugio perfetto: tasse agevolate, affitti bassi, clima favorevole e buona sanità. Ma dal 2020 il governo portoghese ha tagliato le agevolazioni e i flussi si sono spostati altrove. Oggi è la Spagna a guidare le preferenze: stesso clima, sanità affidabile e comunità italiane già presenti.

coppia anziani felici
Le nuove mete dei pensionati italiani: sempre più anziani vanno all’estero – consumatore.com

Ma a sorprendere è il boom dell’Albania: zero tasse sulle pensioni, affitti minimi, vita economica e una buona qualità complessiva. Lo scelgono soprattutto pensionati del Sud, più autonomi e disposti ad adattarsi.

Anche la Tunisia attira per ragioni simili, con un’imposizione fiscale che si ferma al 5% e la possibilità di vivere decorosamente con meno di 1.000 euro al mese.

Restano gettonate anche Francia, Svizzera e Germania, ma in quei casi il motivo principale è affettivo: seguire figli, nipoti o parenti già residenti.

Non è semplice per i pensionati emigrare all’estero: ecco cosa serve

Chi decide di emigrare deve però fare sul serio. Serve la residenza fiscale nel nuovo Paese, vivere lì almeno 183 giorni all’anno, iscriversi all’AIRE, avere un contratto d’affitto o una casa, aprire un conto corrente locale con operazioni tracciabili. Non basta avere un indirizzo, bisogna dimostrare di viverci davvero.

anziani mani
Non è semplice per i pensionati emigrare all’estero: ecco cosa serve – consumatore.com

Ci sono anche controlli: ogni anno l’INPS richiede la “prova di esistenza in vita” tramite Citibank. E se non si risponde in tempo, la pensione può essere sospesa.

Intanto, la Legge di Bilancio 2025 ha congelato la rivalutazione degli assegni sopra i 598 euro, rendendo l’Italia ancora meno appetibile per chi può scegliere.

Chi sono i pensionati che lasciano l’Italia

L’identikit è preciso: uomo, del Nord, alto reddito. Quasi mai si tratta di persone con pensioni minime.

Oggi il 61% dei pensionati italiani all’estero sono uomini (nel 2003 erano le donne a essere in maggioranza). Le regioni da cui partono più spesso sono Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Liguria, Lombardia e Lazio.

Chi resta in Italia sono le fasce più fragili, che non possono permettersi un cambiamento del genere. Per ora, vivere bene all’estero da pensionati è ancora un’opportunità riservata a pochi.

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