Guidare in richiede attenzione assoluta: limiti rigidi, multe salatissime e nessuna tolleranza per chi sgarra. Qui le regole non perdonano.
Chi è abituato a una guida più rilassata rischia di trovarsi spiazzato appena attraversa il confine. In altri Paesi il rispetto delle regole stradali non è solo una raccomandazione: è una pretesa vera e propria.
Non ci sono sconti, né mezze misure. Chi sbaglia paga, e paga sul serio, spesso in proporzione al reddito. E non importa se sei svizzero o straniero, perché il messaggio è chiaro: la sicurezza viene prima di tutto.
Attenzione: in questo Paese chi corre viene espulso!
Il caso di un automobilista italiano fermato sulla A2 mentre viaggiava a 193 km/h su un tratto con limite di 100 è solo uno dei tanti che hanno fatto discutere.
Oltre alla sanzione, per lui è scattato anche l’allontanamento immediato dal territorio svizzero. Le autorità non si limitano a un verbale: ti fermano, ti identificano e, se serve, ti cacciano. E non è retorica, succede davvero.
Ma ciò che colpisce di più è il modo in cui vengono calcolate le multe: non sono uguali per tutti. Chi guadagna di più, paga di più. Lo scopo è colpire il trasgressore in modo proporzionato al suo tenore di vita. Un sistema che punta all’equità, ma che può spaventare: basti pensare al caso di un cittadino svizzero che si è visto recapitare una multa superiore ai 105.000 euro. Un record, certo, ma non un’eccezione.
Se esageri, diventi un “pirata della strada”
Non è solo una questione di soldi. In Svizzera esiste una categoria specifica per chi mette seriamente a rischio la sicurezza degli altri: il “pirata della strada”. Il termine si applica a chi supera di molto i limiti, e comporta conseguenze pesantissime. Si rischia il carcere, la confisca del veicolo e persino il ritiro a tempo indeterminato della patente. Nessuna scappatoia, nessuna attenuante.
È successo a Gentilino, dove un ragazzo di 22 anni è stato pizzicato mentre correva a 110 km/h in un centro urbano dove il limite era 50. Oppure ad Airolo, con un altro giovane sorpreso a 118 km/h, sempre in un tratto urbano. In entrambi i casi, la patente è stata ritirata seduta stante, senza possibilità di replica.
Le autorità svizzere non fanno distinzioni: automobilisti, motociclisti, conducenti di camion. I controlli sono ovunque, a qualsiasi ora, su qualsiasi strada, e sono efficaci. La polizia cantonale è presente, vigile, pronta a intervenire. E se sei italiano, ancora di più ti conviene informarti prima di partire. Molti non si rendono conto di quanto siano rigide le norme svizzere finché non ricevono una raccomandata a casa, o peggio, vengono fermati sul posto.
Viaggiare in Svizzera può essere un’esperienza splendida, ma se guidi devi tenere bene a mente una cosa: lì, le regole non si discutono. Si rispettano.
