Anche chi non ha debiti deve preoccuparsi del proprio merito creditizio: basta una mossa falsa per essere segnalato come cattivo pagatore.
Il cattivo pagatore è un soggetto che non ha potuto o voluto rispettare con l’opportuno zelo gli impegni di pagamento assunti nei confronti di banche, finanziarie o creditori in generale. Ogni consumatore gode di un merito creditizio che acquista o perde punti in base alle segnalazioni dei creditori.

Basta una rata non saldata per finire sulla lista nera dei sistemi di affidabilità dei debitori. Come per esempio il CRIF, ovvero la centrale rischi della Banca d’Italia, e altre banche dati e sistemi SIC come Experian e Cerved. Se segnalato come cattivo pagatore, un consumatore subirà immediatamente alcune conseguenze.
Innanzitutto sperimenterà oggettiva difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti, siano essi relativi a mutui, prestiti a consumo, crediti per BNPL (il buy now pay later). Pur riuscendo a ottenere un finanziamento grazie a garanzie accessorie, è molto probabile poi dover fare i conti con dei tassi d’interesse più alti. In generale, il cattivo pagatore deve mettere in conto un calo della fiducia da parte di ogni tipo di futuro creditore.
La durata della segnalazione è variabile. Tutto dipende dal tipo di inadempimento. Si va dai dodici mesi fino ai trentasei. Ecco perché è importante avere contezza della propria situazione: bisogna verificare il proprio stato creditizio, consultando i dati del CRIF o chiedendo una visura alla banca. Il merito creditizio è come una classifica. E i debitori hanno il diritto di conoscere la loro posizione. Le banche devono anche notificare al cliente la possibilità di segnalazione con un preavviso scritto.
Segnalato come cattivo pagatore: i tre motivi
Sono essenzialmente tre le cause che possono comportare una segnalazione come cattivo pagatore. La prima, la più diffusa, riguarda ritardi nel versamento delle rate di mutui o prestiti. Anche saldando il debito, ma senza il giusto tempismo, si rischia una segnalazione.

L’altra causa è il mancato pagamento di debiti generici (anche di natura fiscale) oltre il classico termine dei novanta giorni. Attenzione poi agli sconfinamenti sul conto corrente, specie per chi possiede carte di credito. Andare oltre la soglia consentita dal contratto bancario può appunto comportare una segnalazione.
Ogni volta che il merito creditizio di un consumatore viene intaccato con un’inadempienza, i creditori segnalano l’evento e i dati vengono archiviati in un sistema che sarà consultato dagli altri possibili creditori prima di concedere un nuovo finanziamento. Dal 2021, per banche e finanziarie è diventato molto semplice individuare i cattivi pagatori, Inoltre bastano anche cifre minime per far scattare la segnalazione.