Contribuiti pensionistici prescritti: adesso non sono più perduti e si trasformano in rendita, approfitta subito

Si possono valorizzare i periodi di lavoro con contributi in prescrizione che non possono essere più regolarizzati. 

Questi contributi non si perdono ma si possono trasformare in una rendita vitalizia. In effetti, per non perdere i contributi prescritti e ottenere un ritorno economico, è possibile costruire una rendita pagando un onere di riscatto. A regolare tale opportunità è la legge n. 1338 del 12 agosto 1962, articolo 13.

contributi prescritti
I contributi prescritti non si perdono (Consumatore.com)

L’INPS con la circolare n. 25/2020 definisce le istruzioni per il riscatto dei contributi prescritti anche parzialmente. Possono essere riscatti i contributi nei periodi di lavoro nei quali non sono stati versati i contributi e per i quali non è più possibile versarli in quanto decorsi i termini di prescrizione.

Come riscattare i contributi prescritti utili per la pensione

A chiedere la ricostruzione della rendita è il datore di lavoro che ha omesso il pagamento dei contributi per mettersi in regola con l’INPS. Possono fare richiesta anche il lavoratore che svolga ancora attività lavorativa o abbia ottenuto la pensione e i superstiti del lavoratore.

Rendita vitalizia
Come ottenere una rendita vitalizia (Consumatore.com)

In questi casi, per ottenere la rendita vitalizia, si dovrà dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro, la continuità e la durata della presentazione. Inoltre, si dovrà dimostrare anche l’ammontare delle retribuzioni. Per la verifica dei contributi omessi, è necessario esibire buste paga o altri documenti che attestino il rapporto di lavoro (libretto di lavoro, contratto di assunzione, matricola lettera di assunzione o licenziamento, eccetera). I documenti devono essere prodotti in copia autenticata.

Come inviare la domanda della rendita vitalizia

La domanda, per la ricostruzione della rendita vitalizia, si presenta direttamente all’Istituto previdenziale in cui sono dovuti i contributi omessi, in base al rapporto di lavoro originario. La pratica non è semplice, se la domanda è presentata dal lavoratore esiste una procedura dedicata telematica, utile per la ricongiunzione ai contributi e ai fini del riscatto pensionistico.

E’ sempre possibile farsi aiutare dal Contact Centere multicanale INPS chiamando al numero fisso  803 164 o mobile al numero 06 164 164. Oppure, è possibile chiedere assistenza a un Patronato o intermediari abilitati.

Mentre, se il richiedente è il datore di lavoro, la domanda deve essere presentata all’INPS con il modulo Rend. Vit. Riv. COD. AP81, anche in questo caso è possibile chiedere assistenza a un Patronato.

L’onere da pagare per il riscatto del periodo prescritto, si ottiene attraverso un calcolo regolato da norme che disciplinano la liquidazione della pensione. Pertanto, secondo il metodo di calcolo contributivo o retributivo in base al fattore temporale in cui si colloca il periodo da riscattare.

L’INPS dopo l’invia della domanda, notificherà il provvedimento tramite raccomandata al richiedente, con le modalità di pagamento e le scadenze per effettuare il versamento.

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